Il culto Shintō 神道 è una parte integrante della vita giapponese, permeato nella cultura, nelle credenze e nel modo di vivere della società giapponese moderna. Originario del Giappone, lo Shintō gira attorno alla natura, al soprannaturale e vuole stabilire un’armonia tra essere umano e natura.
Vediamo più a fondo in cosa consiste il culto Shintō, quali sono i suoi rituali e come praticarlo nella vita quotidiana in Giappone.
Origini del culto Shintō
Non sappiamo quando il culto Shintō sia diventato una “religione ufficiale”. A dispetto di altre religioni, lo Shintō non ha un fondatore, né un libro sacro a cui fare riferimento. Il concetto di preghiera di spiriti e divinità, o kami 神, risale almeno al periodo Yayoi (300 a.C. – 300 d.C), sebbene alcuni ritengano che il concetto di Shintō sia antico tanto quanto il Giappone stesso.
Il Buddhismo fu introdotto in Giappone intorno al 6° secolo, che creò dei conflitti con lo Shintō inizialmente. I seguaci dello Shintō sentirono il bisogno di dare un nome alla loro filosofia di vita basata sul rispetto e la venerazione degli antenati.
Con il tempo, però, le due religioni iniziarono a coesistere e ora sono le due principali religioni del Giappone.
Credenze principali
Come già menzionato lo Shintō differisce dalle altre religioni per non avere né un fondatore né un libro di riferimento. Si basa, invece, sull’animismo ovvero il culto di tutte le cose, animate o inanimate, che si crede siano abitate da esseri viventi.
Ecco perché i santuari Shintō sono sempre dedicati a kami diversi. Ad esempio il famoso santuario Fushimi Inari Shrine (Fushimi Inari Taisha 伏見稲荷大社) di Kyoto è dedicato a Inari 稲荷, la divinità della volpe ed è per questo che ci sono vari riferimenti alla volpe all’interno del tempio. Inari è anche la divinità di agricoltura, fertilità, riso, tè e sake.
Questo spiega anche perché in Giappone molte feste nazionali siano dedicate a montagne, fiumi, foreste ecc. Ad esempio il Giorno della montagna e il Giorno del mare sono entrambi considerati giorni festivi per celebrare, rispettivamente, la montagna e l’oceano.
In generale il culto Shintō non crede in giusto o sbagliato. Si crede che l’essere umano sia fondamentalmente buono, così come il mondo. Lo scopo di questo culto è di promuovere armonia e purezza spirituale e morale, scacciando il male.
Santuari Shintō
ll santuario jinja 神社 è il centro del culto Shintō. I jinja ospitano divinità e credenti come un’oasi di pace fisica e mentale dove praticare il proprio culto.
Una delle caratteristiche distintive dei santuari Shintō è il cancello rosso torii 鳥居. I torii marcano l’ingresso al tempio e per tradizione sono costruiti in legno o pietra. Ci sono molti rituali interessanti associati alla visita a un santuario torii 鳥居, che puoi leggere nel nostro articolo “Rituale nel tempio shintoista”.
Nei santuari troverai gli omamori 御守, dei piccoli amuleti venduti sia nei santuari Shintō che nei templi Buddhisti. Originariamente erano fatti in legno o di carta, ma oggi sono di stoffa e hanno la forma di un sacchetto.
Festival Shintō
Avrai notato che i festival chiamati matsuri 祭り sono un aspetto fondamentale della società giapponese. C’è praticamente un matsuri a settimana durante l’anno in tutto il Giappone. Questo perché ogni santuario, città o villaggio ha dei propri festival locali nati come modo per le persone di pregare e celebrare le divinità. Durante i matsuri la gente festeggia per il buon raccolto, per proteggersi dai disastri naturali, per prosperità e fertilità o molte altre cose in cui è possibile credere. I festival possono rappresentare anche eventi particolari o stagionali, come i matsuri dedicati alla fioritura dei ciliegi in primavera, al cambio di colore delle foglie d’autunno.
Oggigiorno i festival continuano a essere una parte fondamentale della vita dei giapponesi. I festival di tipo Shintō prevedono una parata con degli elaborati baldacchini chiamati mikoshi 御輿, dance, musica e abiti tradizionali. Leggi il nostro articolo per una lista di eventi che si svolgono durante l’anno in Giappone.
Rituali e pratiche
Ci sono una serie di rituali e pratiche osservati in Giappone ogni anno che si basano su credenze Shintō. Ad esempio, quando i bambini compiono cinque anni e le bambine tre o sette visitano il tempio con i genitori per pregare gli dei e chiedere protezione e salute. Questo rituale di passaggio viene chiamato Shichi-go-san 七五三 e si svolge il 15 novembre.
Un altro esempio è la festa di Oshōgatsu お正月, l’anno nuovo giapponese, che è influenzato anch’esso dalle credenze Shintō. Ogni famiglia crede che gli faranno visita gli dei per augurargli buon anno. Per prepararsi a questo evento speciale si pulisce a fondo la casa, si spediscono cartoline di auguri ad amici e familiari e si mettono delle decorazioni fuori dalla porta di casa per dare il benvenuto ai kami e tenere lontani gli spiriti maligni.
Ci sono molti rituali giapponesi legati al culto Shintō. La prossima volta che ti capiterà di vederne qualcuno perché non provi a fare un ricerca per capire di cosa si tratta?
Lo Shintō nel Giappone moderno
Come hai visto, il culto Shintō è antico ma ancora ben solido nella cultura moderna giapponese, in ogni aspetto della vita quotidiana. La maggior parte dei giapponesi è un cultore dello Shintō e pratica molti dei suoi tipici rituali. Se vivi in Giappone fai caso a come lo Shintō sia perfettamente integrato nella vita di tutti i giorni del popolo giapponese.
Speriamo che questa nostra breve introduzione al culto Shintō ti sia piaciuta e ti sia anche servita per capire più a fondo la società giapponese. Per saperne di più sulla vita, la cultura e la tradizioni del Giappone continua a seguire il nostro blog.