L’Osechi ryōri, il cibo di Capodanno in Giappone

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A differenza del Natale, che ha un significato del tutto diverso in Giappone rispetto al nostro, il Capodanno è considerato una delle feste più importanti dell’anno. Viene festeggiato dai giapponesi con usanze particolari e curiose, che influenzano anche la cucina. Tralasciando la toshikoshi soba preparata il 31 dicembre, il cibo di Capodanno in Giappone per eccellenza è la cosiddetta Osechi ryōri (御節料理), una delizia per gli occhi e per il palato.

Vediamo qual è il significato dietro l’usanza della Osechi ryōri in Giappone.

Cibo di capodanno in Giappone osechi ryouri

Il cibo di Capodanno in Giappone: le origini

La parola “Osechi” deriva da sekku (節句), ovvero una festa o un determinato periodo importante secondo il calendario cinese. L’origine dell’Osechi viene fatta risalire all’epoca Heian (794-1185), ma ci sono testimonianze che arrivano addirittura dall’era Yayoi (300 a.C. – 250 d.C.), periodo che vedeva l’inizio della coltivazione del riso e una prima forma di Osechi, offerto agli dèi come ringraziamento per il buon raccolto. Con il passare del tempo vennero introdotti altri usi e costumi dalla Cina e il numero delle festività giapponesi aumentarono, portando a celebrazioni sempre più ricercate.

Le pietanze offerte dalla corte imperiale di Kyoto durante i festeggiamenti per l’anno nuovo presero il nome di Osechiku (御節), da cui deriva il termine odierno. A causa del divieto di utilizzare il focolare durante i tre giorni del Capodanno, le donne erano costrette a preparare le pietanze in anticipo, e questo contribuì alla popolarità dell’Osechiku anche tra la gente comune, divenendo in poco tempo la cucina di Capodanno per eccellenza in Giappone.

Tradizionalmente la Osechi-ryōri era fatta solo di verdure bollite in salsa di soia, zucchero o mirin 味醂 (una sorta di vino di riso dolce usato per cucinare). Oggi, invece, può trattarsi di ogni tipo di cibo legato al capodanno, che sia cotto in casa o comprato pronto in qualche supermercato o centro commerciale. Addirittura i conbini vendono delle scatole del bento per Osechi-ryōri.

La tradizione dell’Osechi ryōri

L’Osechi ryōri è un’usanza che sopravvive ancora oggi, sebbene ci sia anche chi preferisce comprarlo già fatto. Poiché secondo la tradizione non si dovrebbe lavorare a Capodanno, il cibo viene cucinato prima della vigilia e deve contenere abbastanza pietanze da sfamare la famiglia durante i festeggiamenti.

Il motivo che spinge alcuni ad acquistare una confezione di Osechi in negozio è perché la sua preparazione è lunga e complessa. I primissimi esempi di Osechi prevedevano ingredienti semplici come nimono (煮物), le verdure bollite in salsa di soia e zucchero, ma con il passare del tempo la preparazione si è fatta più elaborata, con un occhio di riguardo verso l’armonia della composizione.

Una confezione comprata in negozio può arrivare a costare anche 20.000 yen (circa 140 euro), ma chi non ha il tempo di dedicarsi alla preparazione completa può limitarsi a comprarne qualche ingrediente già pronto.

L’elegante confezione

Il primo passo per preparare un Osechi con i fiocchi è la scelta del contenitore. La jūbako (重箱) è una scatola laccata dall’aspetto raffinato che viene usata solo durante il Capodanno e in alcune occasioni importanti. Secondo la tradizione dovrebbe essere composta da quattro ripiani impilati l’uno sopra l’altro, ma al giorno d’oggi se ne usano al massimo tre. Si possono trovare anche di legno o di plastica, con prezzi che variano a seconda della qualità.

Le bacchette usate per mangiare l’Osechi si chiamano iwaibashi (祝い箸), caratterizzate da estremità più appuntite rispetto alle classiche bacchette e una parte centrale più spessa. La forma a punta facilita il taglio del cibo, che viene prelevato direttamente dalla jūbako con un’estremità delle bacchette e mangiato con il lato opposto. Le iwaibashi sono in legno di salice, che garantisce un’ottima robustezza, e vengono conservate in un apposito involucro di carta washi. Essendo personali, ogni membro della famiglia ha le proprie bacchette che vengono poi tramandate alle generazioni future.

Infine, per accompagnare l’Osechi si beve un particolare sake chiamato Otoso (お屠蘇), preparato con diversi tipi di erbe medicinali. Secondo l’antica tradizione, di origine cinese, tutti i membri della famiglia devono berne un sorso prima a colazione e poi a pranzo, per scongiurare le malattie nel nuovo anno. Fino a pochi anni fa esisteva l’usanza dei farmacisti di regalarne piccole quantità ai clienti in occasione del Capodanno.

osechi ryori

Gli ingredienti e i loro significati

Gli ingredienti cambiano leggermente da regione a regione, ma ognuno ha un preciso significato. Ecco alcuni dei piatti Osechi più usati e i loro significati!

Kurikinton (栗きんとん): il colore dorato delle castagne in Giappone simboleggia ricchezza e fortuna finanziaria. Queste vengono cotte insieme alla patata dolce giapponese, che esalta ancora di più il colore e la dolcezza delle castagne.

Kouhaku no Kamaboko (紅白のかまぼこ): il kamaboko è una pasta di pesce la cui forma ricorda il sole nascente. I suoi colori, il bianco e il rosso, sono molto cari alla tradizione giapponese e rappresentano un amuleto contro i demoni.

Datemaki (伊達巻): una frittata dolce con pesce o purea di gamberetti e dalla forma arrotondata, molto simile al surimi. Rappresenta il desiderio di accrescere la propria conoscenza.

Kazunoko (数の子): uova di aringa. Letteralmente significa “numerosi bambini”, ed è considerato di buon auspicio per la fertilità.

Tazukuri (田作り): sardine essiccate e cotte nella salsa di soia. Una traduzione letterale del loro nome sarebbe “fabbricare il riso”, e per questo simboleggiano un augurio per un buon raccolto e prosperità.

Kuromame (黒豆): fagioli neri. Mame significa “salute”, ma anche “lavorare duramente” nella frase “Mame ni hataraku” (マメに働く).

Ebi (海老) e Ise Ebi (伊勢海老): I gamberi e l’aragosta. I gamberi sono tra gli ingredienti più usati in assoluto, perché rappresentano la longevità: le antenne e la forma incurvata di questi crostacei ricordano la figura di un anziano e gli stessi kanji che compongo la parola ebi (海老) significano “vecchio di mare”. L’aragosta sostituisce i gamberi nella versione più lussuosa di Osechi.

Renkon (レンコン): radice di fiore di loto bollita e condita con aceto e zucchero. Rappresentano il desiderio di vedere il futuro.

Nishime (煮しめ): un misto di verdure bollite, solitamente tuberi e radici. L’atto di far bollire insieme diversi ingredienti rappresenta i legami famigliari.

Konbu (昆布): l’alga, consumata assieme al pesce o usata per preparare involtini. Viene spesso associata al verbo yorokobu (喜ぶ), che indica felicità.

Il nuovo anno in Giappone

L’arrivo del nuovo anno in Giappone è ricco di significato. Oltre al buon cibo, è anche l’occasione per stare con i propri cari, tornando nella città natale. Infatti, a differenza dell’Italia dove è il natale la festività da trascorrere in famiglia, in Giappone è proprio il periodo di Capodanno.

A parte la classica prima visita dell’anno al tempio (hatsumōde 初詣) e il cibo Osechi-ryōri, la maggior parte dei giapponesi spedisce delle cartoline ad amici e parenti, rigorosamente scritte a mano. Impiegano ore per scrivere tutti i nomi e gli indirizzi, come gesto di rispetto.

Ai bambini, invece, spetta la otoshidama お年玉, ovvero una bustina con dei soldi, che ricevono dai propri parenti, come augurio dell’anno a venire.

Per approfondire tutte le usanze del primo dell’anno in Giappone ti consigliamo di leggere un altro articolo sulle tradizioni del Capodanno in Giappone.

Se decidi di visitare il Giappone alla fine dell’anno non perdere la possibilità di provare l’Osechi ryōri. In alcuni hotel e ryokan è compresa nel menù, ma se vuoi affrontare i festeggiamenti con vero spirito giapponese, rimboccati le maniche e parti alla ricerca degli ingredienti questo speciale cibo di Capodanno giapponese!

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