Bento: il pranzo al sacco in stile giapponese

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I giapponesi passano molto tempo fuori casa, sia per la scuola che per il lavoro. È una vita frenetica, fatta di studio disperato, consegne da rispettare e treni presi al volo.

Come nella cultura occidentale, la pausa pranzo è un’oasi di salvezza, un momento della giornata in cui, anche se per poco, ci si può rilassare e riprendere fiato. E cosa c’è di meglio di un bento giapponese preparato con amore per ricaricare le batterie?

Che cos’è il bento?

Il bento (弁当), o obento, è ben diverso dall’idea che abbiamo noi del pranzo al sacco. La prima scatola di bento giapponese laccata risale al XVI secolo ed era una prerogativa delle classi privilegiate, che se ne servivano per consumare il pasto durante l’hanami o per un tè. In seguito divenne popolare tra i viaggiatori, che conservavano il cibo in scatole di bambù intrecciato attaccate alla cintura.

Con il passare degli anni, la scatola del bento si è evoluta fino a divenire parte integrante della cultura culinaria giapponese e a oggi ne esistono di diverse forme e materiali.

L’interno è diviso in più parti, per tenere separate le pietanze: un bento come si deve rappresenta un pasto completo, con alimenti ben bilanciati; si può ricorrere anche a formine di carta e piccoli divisori per evitare che il cibo si mischi. A seconda del modello, la scatola si può chiudere a incastro, con un elastico di stoffa o con il furoshiki, il tradizionale involucro di stoffa quadrato.

Secondo la tradizione giapponese, il bento viene preparato in casa, ma ne puoi trovare anche di già pronti nei supermercati, nei conbini o nei negozi appositi; quello venduto in stazione, l’ekiben (駅弁), è diventato molto popolare tra i pendolari e i turisti.

Come preparare un bento giapponese

Come già accennato prima, il bento è un pasto completo e ben bilanciato, ma puoi dare libero sfogo alla tua fantasia sulla scelta degli ingredienti e sulla loro presentazione. È il caso del kyaraben (キャラ弁), dove viene data una certa forma al cibo per ricreare animali o personaggi carini.

Per dare un aspetto accattivante agli ingredienti puoi tagliarli a forma di stelle o cuori, oppure usare le formine apposite, che si trovano facilmente anche nei negozi a 100 yen.

L’alimento base rimane il riso, che però può essere sostituito con qualcosa di complementare. Gli ingredienti più gettonati per il bento giapponese sono:

  • Carne o pesce, spesso sotto forma di polpette, salsicce e bocconcini;
  • Sottaceti o verdure fresche o precotte, come insalata, broccoli, carote e pomodorini;
  • Tamagoyaki, la tipica frittata giapponese dal gusto dolciastro;
  • Insalata di patate o di pasta;
  • Frutta, riposta in un contenitore a parte.

Alcuni di questi ingredienti si possono trovare in porzioni pensate apposta per il bento, spesso surgelate.

Il bento perfetto

Gli ingredienti e la composizione sono importanti, ma un bento perfetto parte soprattutto dalla scelta della scatola: ce ne sono di tutti i tipi, da quelle più piccole e di plastica fino ad arrivare a quelle laccate in legno. Alcune hanno dei motivi tradizionali giapponesi, in altre figurano personaggi di anime o show televisivi… C’è davvero l’imbarazzo della scelta, e per tutte le tasche!

Alcune scatole vengono vendute assieme alle bacchette o alle posate, ma puoi anche decidere di comprarne un set diverso da usare per il tuo bento. Una buona idea è comprare anche un piccolo termos coordinato, per avere acqua o tè sempre a portata di mano.

Non dimenticarti di prendere una piccola borsa dove riporre la scatola! Alcune sono delle vere e proprie borse frigo per tenere il bento al fresco, e anche qui ne esistono tantissimi modelli.

Hai voglia di fare un picnic? Lascia perdere i panini e prova a cimentarti nella creazione di un bento giapponese: facile, divertente e dalle combinazioni infinite! Perché il cibo ha tutto un altro sapore quando viene preparato con cura.

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