Abbiamo intervistato Martina, studentessa di Go! Go! Nihon che ha in programma di studiare a Kyoto, dopo aver già fatto un periodo di scuola di 3 mesi.
Ciao Martina, raccontaci un po’ di te. Quante volte sei stata in Giappone?
La prima volta che sono andata in Giappone è stato nel 2016: con alcuni membri della mia famiglia abbiamo fatto i turisti sia a Tokyo che a Kyoto per una decina di giorni. Per quel che riguarda invece la mia esperienza più recente, è iniziata nell’aprile scorso quando, per imparare la lingua giapponese, ho deciso di trasferirmi tre mesi per studiare a Kyoto.
Che scuola hai frequentato? E per quanto tempo?
Durante i tre mesi di studio ho frequentato la ISI Language School, una scuola di lingua giapponese per studenti provenienti da tutto il mondo situata nel cuore di Kyoto, vicinissima al Nijo Castle.
Avevi già studiato giapponese in Italia?
Prima di andare a studiare a Kyoto ho seguito un mini corso di 20 lezioni in una città vicina a dove abito; anche se avevo specificato alla scuola di non aver mai studiato giapponese ho comunque deciso di frequentare qualche lezione, giusto per non partire totalmente impreparata.
Cosa hai studiato alla ISI durante quel trimestre?
Le lezioni alla ISI sono strutturate in due tipi: General Course ed Academic Course, ognuno dei quali ha varie classi in cui si viene smistati il primo giorno sulla base di un piccolo test di livello.
Io ho frequentato le lezioni del General Course, basato principalmente sulla conversazione e poco sulle regole di grammatica, che per un principiante è sicuramente la migliore delle scelte.
Man mano che si frequenta questo corso generale si avanza di livello, perciò in tre mesi sono passata dall’usare il primo testo Marugoto (livello A1) fino ad arrivare al terzo libro (livello A2-2). Ogni tre mesi circa, anche se poi dipende dai casi, si sostiene un test per verificare i progressi e l’avanzare del livello di conoscenza. Dopo alcuni mesi di General Course (in genere massimo 9) si dovrebbe essere in grado di accedere al corso accademico che invece è incentrato sullo studio approfondito della grammatica, dei Kanji e sulla preparazione al JLPT.
In casi come il mio, quando il corso si conclude presto, si riceve un attestato di partecipazione al corso generale di tre mesi. A prescindere dalla durata, si tratta sempre di un’esperienza formativa e allo stesso tempo molto divertente che arricchisce la mente fina dal primo giorno.
Perché hai scelto di studiare a Kyoto?
La prima volta che sono stata a Kyoto me ne sono innamorata follemente. Sono immersa nel mondo dei manga da più di dodici anni ed andare in Giappone è sempre stato un mio grande desiderio ma, chissà perché, non mi era mai passato di mente di studiare la lingua.
Il percorso di studi che ho affrontato e concluso in Italia è anni luce lontano dal Giappone e dal giapponese, qualcosa di completamente diverso. Nel 2016, prima ancora di laurearmi, mia madre e mia sorella hanno deciso di farmi un bellissimo regalo e siamo partite per il Giappone: dieci giorni intensi e spettacolari. E’ stato durante il volo di ritorno da quel viaggio che mi sono resa conto di star lasciando dietro di me “casa mia”; è un po’ folle come pensiero ma era quello che provavo in quel momento ed è quello che provo ogni volta che torno in Italia. Mia madre mi ha praticamente letto nel pensiero e le sue parole sono state letteralmente “tranquilla, ci ritorniamo”; non credo si sarebbe aspettata che meno di un mese dalla mia laurea avrei contattato voi di Go! Go! Nihon per partire e studiare a Kyoto.
Che posti hai visitato a Kyoto?
I posti turistici della città li ho praticamente visitati tutti a partire dalla torre di Kyoto di fronte alla stazione centrale, fino ad arrivare al famoso “Kinkaku-ji”, un tempio completamente ricoperto di foglie d’oro puro.
Devo però ammettere che i luoghi più interessanti e nascosti di Kyoto li ho conosciuti grazie alla scuola: la particolarità più bella del General Course è che almeno una volta alla settimana viene organizzata un’attività in città e questo mi ha permesso di vedere e conoscere molti posti che di sicuro da sola non avrei mai preso in considerazione. Ne è un esempio la gita che abbiamo fatto all’Hogon-in Temple, un tempio buddista circondato da un piccolo ma scenografico giardino, famoso per la presenza di una grande roccia su cui si può scorgere la figura di un leone.
Quali sono i luoghi più belli di Kyoto che consiglieresti?
A chi visita Kyoto per la prima volta consiglio di visitare tutti i posti più iconici della città come la foresta di Bamboo e il parco delle scimmie ad Arashiyama, il santuario Fushimi Inari-taisha, dedicato al dio del riso e famoso per i suoi lunghi corridoi di Torii rossi e la torre di Kyoto.
La sera invece è quasi d’obbligo andare a fare una passeggiata per il quartiere di Gion e fermarsi a mangiare in qualche ristorantino o andare a vedere lo spettacolo delle geisha allo Yasaka Hall.
Nonostante ciò diventa interessante non limitarsi al solo lato turistico della città e concedersi di soffermarsi anche nei luoghi della vita comune; le librerie, ad esempio, sono a mio parere incredibili e completamente diverse dalle nostre. In Giappone le librerie e i negozi Book off (dove vendono manga e libri usati) sono praticamente ad ogni angolo, fornite e aperte fino a tardi; una delle mie librerie preferite si trova all’ultimo piano di un grosso centro commerciale subito dietro la torre di Kyoto.
Hai visitato anche altre città del Giappone oltre a Kyoto?
Ho visitato Nara, una città a circa 40 minuti di treno da Kyoto famosa per un enorme parco dove vivono liberi centinai di cervi e Hiroshima, una città molto tranquilla ed allo stesso toccante soprattutto grazie al museo sul disastro causato dalla bomba atomica.
Insieme ad alcuni compagni di classe abbiamo visitato anche Osaka: siamo andati all’acquario, abbiamo passeggiato per le vie della città entrando in ogni sorta di negozio per otaku ed infine, siamo andati a cenare in un tipico ristorante di carne sulla via principale della città.
Un’altra città che ho visitato è stata Uji, la città del matcha, di cui mi hanno colpito principalmente i paesaggi e il grande ponte Ujibashi.
Come sono gli abitanti di Kyoto?
Ci sono state però alcune occasioni in cui ho potuto rendermi conto di alcune sfaccettature del popolo giapponese in generale e degli abitanti di Kyoto più nello specifico: ogni mattina prendevo la metropolitana per andare a scuola e potevo vivere in prima persona i tipici atteggiamenti degli abitanti giapponesi sui mezzi di trasporto all’ora di punta. C’erano talmente tanti pendolari che sedersi era praticamente fuori discussione e muoversi risultava piuttosto difficile ma per me era sempre interessante e divertente vedere come tutte quelle persone riuscissero a compiere gesti che in Italia risulterebbero strani. Prima fra tutte la spettacolare capacità di dormire in piedi.
Ho avuto anche la possibilità di conoscere la realtà dei giovani giapponesi, in quanto la prima settimana di lezioni la scuola ha organizzato uno scambio internazionale con alcuni studenti dell’Università di Kyoto. E’ stata un’esperienza piuttosto interessante che ci ha permesso di conoscere meglio uno di questi ragazzi ed essere invitati poi ad un tipico party per studenti a cui io e i miei amici abbiamo partecipato divertendoci molto.
Cosa facevi nel tempo libero con i tuoi amici?
A scuola ho legato molto con alcuni ragazzi e ragazze formando un gruppo con nazionalità estremamente eterogenee ma, nonostante le difficoltà legate alla lingua, siamo rimasti molto uniti e ancora adesso ci sentiamo regolarmente su Line, un social di messaggistica molto popolare in Giappone.
Eravamo tutti nella stessa classe, più o meno, perciò la mattina frequentavamo le lezioni mentre il pomeriggio lo passavamo tutti insieme. In genere andavamo a pranzo in un ristorante di sushi o di ramen, poi in sala giochi a divertirci per tutto il pomeriggio oppure al cinema a vedere film americani con i sottotitoli in giapponese o drama incomprensibili per noi perché in lingua originale.
Ho avuto la fortuna di conoscere e legare con delle persone appassionate come me di anime e manga perciò spesso ci siamo ritrovati ad andare a caccia di “posti da otaku” come il negozio dello Studio Ghibli e il museo internazionale del fumetto a Kyoto o i luoghi di Your Name (un famoso film d’animazione di Makoto Shinkai) a Tokyo.
Qual è il tuo piatto giapponese preferito della cucina giapponese?
Uno dei cibi più buoni che ho mangiato a Kyoto sono gli udon, un piatto di noodle in brodo caldo accompagnato da diversi tipi di contorni in genere immersi nella zuppa. Mi è capitato spesso di andare con gli amici in un ristorante di udon sotto Kyoto Station che poi è diventato uno dei nostri posti preferiti e di ritrovo.
Hai incontrato una maiko nelle strade di Gion?
Una delle prime gite fatte con la scuola è stata proprio a Gion, uno dei miei quartieri preferiti di Kyoto. Avevo già visto alcune maiko la prima volta che sono stata in Giappone ma quel giorno in gita con la scuola abbiamo conosciuto una maiko russa. E’ stato davvero particolare vedere una ragazza bionda e con gli occhi azzurri vestita e truccata da maiko, perfettamente in linea con il paesaggio e a suo agio con le persone che la fermavano per chiedere una foto. Onestamente non so se fosse una maiko “vera”, ma l’ho comunque trovata bellissima.
Un giorno spero di riuscire ad andare a vedere lo spettacolo delle maiko e delle geisha allo Yasaka Hall di Gion.
Da gennaio starai per 6 mesi. Ti piacerebbe visitare altri posti del Giappone?
Spero di poter organizzare altri viaggi con i miei amici in giro per le diverse regioni del Giappone, e le zone che trovo più interessanti sono quelle a nord.
Anche se non so sciare, sono amante dell’inverno e dei paesaggi innevati perciò l’Hokkaido e, nello specifico, Sapporo è tra le mete che mi piacerebbe veramente visitare. Non so se riuscirò a realizzare questo desiderio già il prossimo anno ma è di sicuro uno dei miei obiettivi. Mi piacerebbe anche visitare altre città più vicine come Nagoya e Kobe, che purtroppo non sono ancora riuscita a vedere.
Quali sono i tuoi progetti dopo aver concluso il corso lungo termine?
La mia vita è stata caratterizzata da molti cambi di percorso, come ho già anticipato i miei studi sono lontanissimi da quello che sto facendo adesso perciò non ho un’idea precisa di quello che faro dopo. Posso però dire che la lingua giapponese mi appassiona estremamente, uno dei miei obiettivi dopo il corso a lungo termine è sicuramente quello di continuare a studiare con impegno e affrontare nuovamente il JLPT. Lo scorso dicembre ho sostenuto il livello N5 ed ho in programma di sostenere l’N4 a luglio in Giappone e l’N3 a dicembre in Italia. E’ un progetto ambizioso, me ne rendo conto, arrivare ad un livello così alto in poco più di un anno e mezzo è sicuramente difficile ma risulta incredibile quanto facilmente e quanto velocemente si possa apprendere la lingua vivendo ogni giorno in Giappone. Non si tratta solo delle persone che ti circondano o della routine di tutti i giorni, si tratta dell’ambiente e dell’aria che si respira. Tutto in Giappone è stimolante, affascinante, spesso anche incoerente ma sempre, perennemente emozionante.
Auguriamo a Martina un grande in bocca al lupo! Di sicuro vivrà un’esperienza indimenticabile a Kyoto.
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