Come superare l’esame JLPT

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L’acronimo JLPT sta per Japanese Language Proficiency Test, o Nihongo Nōryoku Shiken (日本語能力試験) per i veterani, ed è un esame di verifica delle proprie capacità linguistiche in giapponese. Gestito dalla Japan Foundation e dalla Japan Educational Exchanges and Services sin dal 1984, è oggi possibile sostenere l’esame JLPT una volta all’anno in Italia, oppure due volte l’anno in Giappone, nei mesi di dicembre e luglio. Ti spieghiamo in cosa consiste questo esame.

A cosa serve?

L’esame JLPT non è solo un banale test di lingua, ma ha una funzione piuttosto determinante per diversi motivi: primo tra tutti, il fatto che consenta agli studenti stranieri l’accesso ad alcune università giapponesi o istituti professionali, ma credo troverai molto più interessante sapere che offre anche una concreta possibilità di stabilirsi in Giappone permanentemente. Il JLPT è, infatti, uno dei requisiti fondamentali richiesti dalle aziende giapponesi interessate all’assunzione di personale straniero od alla sua formazione. Dà diritto, inoltre, a diversi vantaggi per chi già fosse in possesso di un visto lavorativo, quali punti immigrazione extra per la residenza permanente e promozioni sul posto di lavoro.

Per chi parte da zero, il primo step è quello di imparare gli alfabeti giapponesi hiragana e katakana, senza i quali non sarà possibile cimentarsi con l’esame. Per aiutarti nella memorizzazione di questi caratteri abbiamo creato un’app chiamata Hiragana Quest, tutta in italiano! Puoi scaricarla qui.

5 livelli di conoscenza

A differenza di certificazioni come il TOEFL in cui è il punteggio a stabilire il livello d’inglese di un candidato, il JLPT è suddiviso in 5 stadi di difficoltà. Il quinto livello (N5) è il più semplice ed è pensato per i principianti assoluti. Contiene, difatti, poche parole e regole base, ed alcuni kanji. Il quarto livello (N4) pure è piuttosto semplice, sebbene più avanzato del quinto. È dal terzo in poi, invece, che iniziano i problemi.

Il terzo livello (N3) è, infatti, un hashiwatashi, ossia un ponte tra un livello linguistico scolastico ad uno molto più realistico, e col successivo secondo livello (N2) siamo già allo stadio nativo. Per quanto riguarda, invece, il primo livello (N1), affrontarlo è un po’ come tentare di scalare il monte Olimpo. La difficoltà dell’N1 è molto elevata, ragion per cui il mio consiglio sarebbe quello di farsi prima le ossa con l’N2. Ambito da studenti e tirocinanti per le enormi opportunità che offre in ambito sia formativo che lavorativo, l’N2 è comunque una gran bella gatta da pelare ed avrete bisogno di un buon piano di attacco per poterlo affrontare.

Che devo fare per superare l’esame JLPT?

Anzitutto, niente panico. Seppur difficile, è possibile superare anche l’N2! A mio parere, difatti, la prima regola per il successo è decidere fermamente di perseguire un obiettivo, la seconda è ideare un valido piano per raggiungerlo, e la terza è, infine, conoscere il proprio nemico nei dettagli per evitare di farsi cogliere impreparati.

Prima di tutto, è fondamentale sapere la maniera in cui è strutturato l’esame: yomu (読む lettura) e kiku (聞く ascolto) sono le due macro-fasi di cui si compone, suddivise poi, a loro volta, in quattro ulteriori micro-fasi, ossia goi (語彙 vocabolario), bunpō (文法 grammatica), dokkai (読解 comprensione del testo) e chōkai (聴解 ascolto). Per superare l’esame è necessario ottenere almeno un punteggio totale di 90 punti su 180. Un punteggio neppure troppo pretenzioso, se ci pensi bene. Soprattutto considerando il fatto che il JLPT non è studiato per essere un esame a trabocchetto, a differenza di molti esami affini. La cattiva notizia è che avrai, però, bisogno di molta pazienza, molta costanza e, tanto metodo se hai intenzioni serie di superarlo.

Una prima buona contromisura potrebbe essere quella di non studiare materiali a caso. Esistono, infatti, testi ideati appositamente per ognuno dei livelli, contenti tutto ciò che ti servirà saperne al riguardo. Diffida di lezioni e simulazioni trovati su internet e procurati, piuttosto, uno dei tantissimi testi ufficiali in circolazione.

Un’altra ottima pista da seguire è quella di studiare il materiale nel giusto ordine; imparare prima vocaboli e kanji, e poi la grammatica, infatti, sveltirà la tua capacità di comprensione dei testi nella parte dedicata alla lettura. In compenso, quest’ultima sarà ciò di cui all’esame dovrai occuparti in primis, dal momento che richiederà il massimo della concentrazione.

Se queste dritte non fossero abbastanza, la soluzione ideale potrebbe essere quella di iscriverti ad una scuola di lingua che preveda corsi specificamente dedicati al superamento dell’esame JLPT. Ce ne sono tantissime, in Giappone, ed offrono una preparazione a trecentosessanta gradi. Ai tempi, io optai per un corso intensivo, che fu particolarmente illuminante.

Altrimenti, se ti spaventa trasferirti in Giappone per un lungo periodo, ma vuoi prepararti al meglio per l’esame, Studytrip.com offre la breve vacanza studio dedicata al JLPT. Durante 4 settimane di intensivo studio del giapponese sarai pronto per la sessione di luglio, che in Italia non è disponibile. Studierai, divertendoti anche con gli amici in giro per Tokyo, fino alla fatidica data dell’esame. Il nostro staff ti aiuterà con l’iscrizione, che solo chi ha un indirizzo giapponese può fare. Altre utili informazioni si trovano nella pagina del sito.

Corsi online per prepararsi al JLPT

Con le scuole di lingua con cui collaboriamo offriamo diversi corsi di giapponese online, che puoi fare comodamente da casa. Per i principianti c’è il corso di 12 settimane della Akamonkai per apprendere le basi della lingua, con un certificato ufficiale rilasciato proprio dalla scuola.

Per chi ha già studiato giapponese e cerca un corso per prepararsi al JLPT ci sono due corsi realizzati in collaborazione con la Tokyo Galaxy: il corso di preparazione per JLPT N3 e il corso di preparazione al JLPT N4.

Tutti questi corsi sono in giapponese e in inglese, con sottotitoli che possono aiutare anche chi non è madrelingua.

In bocca al lupo!

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