L’educazione giapponese e il concetto di disciplina

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Bacchette cinesi appoggiate piatte su un tavolo all'interno di una copertura di carta dal design omotenashi.

Entrando in contatto con la cultura del Sol Levante si rimane facilmente affascinati da alcuni aspetti del Paese e dei suoi abitanti: l’ordine, la disciplina, l’educazione giapponese e il rispetto, che si manifestano non solo nei confronti degli esseri umani, ma anche delle cose.

Turisti e studenti scoprono subito il sorriso e la disponibilità di commessi, ristoratori e impiegati pubblici, ma il rispetto per il cliente costituisce solo la punta dell’iceberg delle conseguenze dell’educazione in Giappone.

Sotto gli occhi del mondo

Un’espressione dell’educazione giapponese è stata documentata recentemente durante il campionato mondiale di calcio del 2018. Alcuni articoli, infatti, sono apparsi su giornali italiani come La Gazzetta e sono rimbalzati da un social all’altro ritraendo i tifosi nipponici armati di sacchetti blu, intenti a ripulire lo stadio dopo la conclusione delle partite. La squadra non è stata da meno: in una foto viene mostrato lo spogliatoio così ordinato da apparire intonso e un biglietto di ringraziamento scritto in cirillico per la Russia, nazione ospitante, e per gli addetti ai lavori.

A questo proposito l’allenatore Zaccheroni in un’intervista ha raccontato di come il team giapponese usi cambiarsi facendo pile ordinate di indumenti proprio per rispettare il lavoro del magazziniere della squadra.

Non diversamente accade in patria dopo ogni partita di baseball (lo yakyū 野球, sport nazionale giapponese), nei dōjō di arti marziali, ecc…

Responsabilità fin da piccoli

Nel sistema educativo giapponese i bambini vengono abituati al rispetto delle cose a partire dalle scuole elementari e per questo dopo le lezioni o dopo pranzo gli alunni puliscono le proprie aule e altre aree comuni.

Gli alunni partecipano anche alle grandi pulizie di fine anno (l’equivalente delle nostre “pulizie di primavera”), questa consuetudine prende il nome di ōsōji (大掃除), termine generalmente associato alle pulizie di casa, ma che per estensione rappresenta un concetto più ampio in sintonia con la filosofia giapponese: uno spazio mentale e spirituale alla ricerca dell’armonia.

Nella cultura occidentale molti storcono il naso al pensiero di caricare di simili responsabilità un bambino, ma questo tipo di educazione in Giappone è una pratica irrinunciabile che si ritiene favorisca la crescita responsabile della persona. Il bambino deve imparare a prendersi cura di tutto ciò che lo riguarda, partendo dalla propria aula, dal proprio banco, dai materiali della mensa che condividerà con agli altri, dal le strutture della biblioteca, della palestra, e così via.

Con il medesimo scopo i bambini vengono incoraggiati a prendere la metropolitana e a dirigersi a scuola autonomamente, cosa resa possibile in un Paese sufficientemente sicuro nel quale si realizza un circolo virtuoso di educazione dell’individuo.

Omotenashi

Alcuni aspetti dell’educazione in Giappone possono essere meglio compresi se capiamo prima il concetto di omotenashi (お持て成し). Omotenashi è un termine che indica l’ospitalità giapponese e non a caso è stato utilizzato in vista delle Olimpiadi di Tokyo del 2020 per lanciare un forte messaggio di accoglienza. Ma cosa si intende per ospitalità in Giappone? Pare che il concetto sia stato consolidato da Sen no Ryuku, figura storica legata alla tradizione della cerimonia del tè, ogni ospite veniva intrattenuto con l’idea che stesse partecipando a un evento che accade una sola volta nella vita e la cura nella realizzazione dello stesso era maniacale.

Le differenze fondamentali che distinguono l’omotenashi dal canonico concetto di servizio è che tutto ciò che si fa per l’ospite ha un significato, viene sinceramente dal cuore e non prevede nulla in cambio. Gli elementi dell’ospitalità giapponese si manifestano anche in gesti non visibili, come ad esempio un inchino fuori da una porta già chiusa.

Nel nostro viaggio in Giappone troveremo tutti questi piccoli aspetti e tant’altro ad arricchire le nostre idee di cortesia e rispetto: torneremo con qualcosa in più nella nostra valigia, qualcosa che, difficilmente si può quantificare, ma che allieterà le nostre giornate a venire come un dolce ricordo.

L’educazione giapponese colpisce nel cuore e nello spirito e non si esaurisce in semplici gesti di cortesia.

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