Le 10 domande più comuni su come andare a vivere e studiare in Giappone

Tempo di lettura: 31 minuti

Ti sei mai chiesto qual è il costo di un viaggio studio in Giappone? Di cosa si occupa il servizio di Go! Go! Nihon? Com’è possibile che sia gratuito? Queste sono solo alcune delle 10 domande a cui abbiamo risposto sull’andare a vivere e studiare in Giappone. Nostra ospite d’onore del video è Stefania, studentessa di Go! Go! Nihon che attualmente studia e lavora a Tokyo.

Abbiamo riportato qui di seguito l’intero dialogo del video, se preferisci leggere. Per agevolare la lettura puoi dare un’occhiata alla lista di domande a cui abbiamo risposto nel video.

Buona visione!

10 domande su come vivere e studiare in Giappone

  1. Che tipo di servizio offre Go! Go! Nihon? Quanto costa il servizio?
  2. Coma fa il servizio di Go! Go! Nihon ad essere gratuito?
  3. Per quanto tempo ci si può iscrivere?
  4. Quali sono le tempistiche per l’iscrizione?
  5. Quanti anni bisogna avere per poter iscriversi ad una scuola? C’è un limite di età?
  6. Che livello di giapponese devo avere per iscrivermi?
  7. Quali sono i requisiti per l’iscrizione ad un corso con un visto studentesco?
  8. Posso lavorare parallelamente al corso?
  9. Come faccio per l’alloggio?
  10. Quanto costa un periodo di studio in una scuola in Giappone?

Davide: Sono Davide Go! Go! Nihon e oggi sono qua con?

Stefania: Stefania. Sono laureata in giapponese e vivo qua da un anno e mezzo.

Davide: Perfetto. Come promesso vi andremo a leggere le risposte alle dieci domande più frequenti su come fare a vivere e studiare in Giappone. Queste domande sono state scritte, sono le domande che praticamente ogni giorno le persone che scrivono a Go! Go! Nihon fanno. Le abbiamo messe un po’ in lista, abbiamo cercato di prendere le dieci più comuni e darvi una risposta che speriamo vi possa essere utile, soprattutto a chi sta pensando di andare a vivere e studiare in Giappone.

Iniziamo subito dalla domanda più frequente, che è quella che chiede: che tipo di supporto offre Go! Go! Nihon?

Stefania: Allora, che tipo di supporto offre? Ovviamente vi aiuta nella scelta della scuola. Se volete venire a studiare qua in Giappone, collaborano con tantissime scuole diverse, vi aiutano a capire qual è la scuola più adatta alle vostre esigenze, quindi se andate sul loro sito vedete magari una lista di scuole e siete un po’ indecisi, non sapete bene quale scegliere, scrivete a loro, veramente sono gentilissimi, bravissimi, spiegano tutto benissimo. Io ho usato due volte il loro servizio, la prima circa quattro anni fa quando ero al secondo anno di università, e la seconda un anno e mezzo fa circa, quindi quando ho deciso di trasferirmi qua in Giappone un po’ più a lungo termine, e loro veramente sono stati bravissimi, perché credo che senza magari la loro guida uno si trova un po’ spaesato all’inizio, è normale perché ti devi trasferire così lontano, e loro veramente rispondono a tutti i dubbi.

Oltre alla scelta delle scuole, ovviamente, anche magari vi aiutano con l’alloggio, oltre all’alloggio anche, non so, se volete magari fare una vacanza studio un po’ più breve, loro hanno veramente tutto, cioè se volete venire a studiare qua in Giappone sono veramente perfetti per questo.

Davide: Perfetto. L’altra domanda che la gente fa principalmente riguardo al servizio di Go! Go! Nihon, cosa che sembra sempre un po’ strana, è: come fa il servizio di Go! Go! Nihon a essere gratuito? Quanto costa il vostro servizio?

Stefania: Zero. Cioè, nel senso, per noi che ci iscriviamo, che andiamo a studiare, non costa assolutamente niente, io l’ho usato due volte, quindi posso dire assolutamente è vero, costa zero, ovviamente perché sono le scuole a rivolgersi a loro, e quindi per noi studenti non ha nessun costo aggiuntivo, cioè solo il prezzo della scuola, solo il prezzo dell’alloggio, quello è e quello che andremo a pagare.

Davide: Esatto, e lo studente, come tu poi hai fatto, paga la scuola direttamente, paghi l’alloggio direttamente, non è che paghi a noi e garantiamo che comunque che quello che voi andrete a pagare sarebbe lo stesso che paghereste se vorreste fare tutto da soli. Cioè se voi fate tutto da soli, o usate Go! Go! Nihon che vi aiuta in tutte queste cose con l’alloggio, con le pratiche, con il visto, con la ricerca della scuola, organizziamo anche eventi in Giappone, pagate esattamente lo stesso perché non pagate niente a noi, in quanto siamo sponsorizzati dalle scuole.

Stefania: Certo, anzi una volta che siete arrivati qua se state a lungo, proprio le cose andate a pagarle direttamente a scuola, cioè non li concerne proprio neanche più, non so se siete in un dormitorio della scuola pagate l’affitto, andate a scuola e lo pagate là, se volete allungare la retta, andate a scuola e la pagate là, quindi proprio non è una cosa che va a influire.

Davide: Perfetto. Allora la terza domanda più frequente su come fare a vivere e studiare in Giappone è: per quanto tempo ci si deve iscrivere?

Quindi, tu hai avuto esperienza sia di un corso breve di tre mesi, sia del corso col visto studentesco. Immagino che i tempi siano diversi, puoi spiegare un attimino la lunghezza dell’iscrizione?

Stefania: Allora, la prima volta io ho scelto un corso di tre mesi perché dovevo ancora laurearmi in Italia, però ero molto curiosa di capire come mi sarei trovata in Giappone, volevo iniziare a fare un’esperienza, ed è stata secondo me, proprio un tempo perfetto, cioè tre mesi arrivi, ma il tempo proprio anche di vedere un miglioramento nella lingua, secondo me, quindi sono veramente, direi perfetti. Se uno magari lo fa anche a livello universitario, nel caso mio, cioè io ho visto proprio un miglioramento in quei tre mesi.

Invece, diciamo che in quel caso entri con un visto turistico, quindi ovviamente ci sono anche delle pratiche o dei documenti diversi da fare, che in ogni caso loro vi aiutano a fare, quindi tutte le cose che bisogna dare alla scuola, le comunicazioni che bisogna fare alla scuola, anche in quel caso loro aiutano, invece adesso dovrei diplomarmi a fine settembre, quindi è un anno mezzo circa che studio alla mia scuola, ho un visto studentesco, quindi con il visto studentesco ovviamente sono richieste tutta un’altra serie di cose, ad esempio una quantità di soldi da parte dello sponsor, o se sei tu stesso, per esempio, che ti sponsorizzi devi dimostrare di avere quel tot di soldi, sono richiesti tutta una serie di documenti che dovranno essere spediti all’immigrazione giapponese perché ovviamente vi rilasceranno un visto vero e proprio, quindi tutto questo loro vi aiutano, quindi tutte le cose, le pratiche quando darle, quanto dare alla scuola, quanto dare per quello, loro veramente vi ricordano tutto, vi aiutano in tutto.

Stefania: Ed è secondo me un aiuto importantissimo perché appunto uno non sa magari cosa l’aspetta.

Davide: Perfetto, e per poter diciamo semplificare un po’, appunto, il discorso per quanto tempo, io voglio andare in Giappone, però non so quanto tempo, devo stare là, diciamo ci sono tre categorie una è quella della vacanza studio quindi magari chi in estate o magari in altri periodi dell’anno ha soltanto, due, tre o quattro settimane. Ci sono i corsi culturali, gli study trip, di Go! Go! Nihon dove una persona, appunto va a studiare la mattina, tutti i giorni con ragazzi da tutto il mondo, che è un’esperienza molto bella, però il periodo rimane breve. Molto concentrato con attività di gruppo. I tre mesi che tu hai fatto. Diciamo tre mesi è il limite massimo per venire da turisti. Ci si può iscrivere facilmente, fino a novanta giorni e comunque, tre mesi di scuola sono intensivi.

Stefania: Sono intensivi, io posso parlare per la mia scuola, perché non ho avuto esperienze in altre scuole, però alla Akamonkai sicuramente in tre mesi, vedrete un miglioramento perché è una scuola abbastanza, intensiva, nel senso se hai solo il visto turistico hai anche tanto tempo libero in realtà, perché non puoi lavorare, però ti seguono benissimo e studiate veramente bene.

Davide: E poi c’è il periodo di adesso, un anno e mezzo, con il visto studentesco, tu studierai un anno e mezzo, però si può studiare da i sei mesi minimo fino a due anni. Quindi c’è questa terza opzione, quindi tre o anche quattro settimane con uno study trip di Go! Go! Nihon, short trip di tre mesi long term di sei mesi e due anni. Per quanto riguarda invece le tempistiche.

La quarta domanda più frequente ci chiede, quali sono le tempistiche dall’iscrizione? Nel caso tuo, ovvero arrivata con lo short term, quanto tempo è passato dall’iscrizione all’arrivare qui per studiare tre mesi.

Stefania: Quando sono arrivata qui per i tre mesi, credo di avervi contattato un paio di mesi prima, quattro mesi prima, sempre per il fatto che io sono molto ansiosa, quindi, devo partire con largo anticipo per essere sicura che sia tutto apposto. Secondo e dovete tenere magari anche un po’ d’occhio perché può essere che le scuole finiscano nei vari posti che hanno a disposizione, quindi se magari volete andare in una scuola precisa dovete stare attenti anche a queste cose. Se la scuola è tanto richiesta, rischiate di non riuscire ad andarci perché ormai i posti sono finiti. Quindi forse per i tre mesi io direi —

Davide: Ma noi consigliamo, sicuramente entro un mese prima.

Stefania: Se però siete ansiosi come me.

Davide: Però se volete vere la garanzia di iniziare nella scuola che volete e al periodo che volete, il mese che volete, prima possibile. Se però uno ad esempio, diciamo, oggi è il 12 Agosto sono le nove di sera in Giappone, due del pomeriggio in Italia. Diciamo se io volessi iniziare a studiare per ottobre non ci sono problemi, se volessi iniziare a studiare per settembre, ecco è un po’ tardi don il visto turistico. Diciamo un mese e mezzo, due mei prima avete più possibilità di iniziare la scuola che preferite. Invece per il long term i periodi sono un po’ più lunghi perché c’è l’immigrazione che–

Stefania: Richiede un po’ di tempo.

Davide: Esatto.

Stefania: Secondo me circa sei mesi prima. Più che altro perché bisogna anche aspettare di mandare tutti i documenti, che la scuola vi accetti che la scuola mandi i documenti all’immigrazione, che l’immigrazione vi accetti e che vi mandano il, come si chiama?

Davide: Certificato di eleggibilità il famoso COE.

Stefania: Esatto il COE, poi voi dovete andare ancora in ambasciata e consolato a cambiare nel visto vero e proprio, quindi, come vedete c’è proprio tutto questo step da fare e richiede effettivamente un po’ di tempo.

Davide: Esatto e come sempre si possono fare le cose anche quattro mesi e mezzo prima, però perché correre se avete già in mente quando vorrete venire in Giappone, vi invitiamo a scriverci con largo anticipo così facciamo tutte le cose con calma ed è meglio per tutti, anche per voi che dovete prendere questi documenti non in una settimana ma magari avete un mese per prenderli.

Stefania: Mi era capitato, anzi forse prima che mi laureassi, una mia amica voleva partire prima di me e voleva andare alla Akamonkai, ma erano finiti i posti, quindi non riusciva ad andare nel periodo in cui voleva iniziare lei e ha dovuto rimandare.

Davide: Noi con le scuole sul nostro sito, adesso abbiamo 23 scuole in tutto il Giappone, abbiamo degli accordi molto chiari dove quando uno studente ci contatta in tempo, ci sono posti nella scuola, la scuola ci riserva sempre i posti per Go! Go! Nihon, perché noi ormai sono nove anni che mandiamo tantissimi studenti non soltanto italiani ma da tutto il mondo nelle loro scuole, vogliono far contenti ovviamente i ragazzi che vendono da Go! Go! Nihon, ma soprattutto i ragazzi che vengono da lontano, dall’Europa dall’America e ci garantisce sempre dei posti.

Davide: Ovviamente, come tutte le cose, sono limitati.

Stefania: Certo.

Davide: Quindi se voi magari ci contattate all’ultimo c’è rischio che la scuola dove voi volete studiare è piena. Quindi o dovete venire tre mesi dopo, oppure dovete cambiare scuola. Non è l’ideale. Quindi, ancora, cinque o sei mesi, abbiamo detto, è lo standard però– prima–

Stefania: Fate come me che sono ansiosa.

Davide: Meglio essere ansiosi che poi rimanerci male, insomma.

Stefania: Infatti.

Davide: Perfetto. Quinta domanda: quanti anni bisogna avere per poter iscriversi ad una scuola?

Stefania: Normalmente essere maggiorenni. Però mi sembra che per il vostro study trip si possa essere anche minorenni.

Davide: Esatto. Study trip: 2-4 settimane in diversi periodi dell’anno, si può andare dai 14 anni in su. Sono dei corsi specializzati per i minorenni: 14-17 anni. Quindi sia l’attività che l’alloggio in famiglia, gli orari di studio sono tutti fatti su misura. Quindi è un ottimo modo -beati voi che andate così giovani- per andare quando si è minorenni. Dai 18+ invece si può fare tutto: si può fare lo study trip, si può fare i 3 mesi e si può fare il visto studentesco. Ci sono limiti superiori?

Stefania: Limiti? No, non ce ne sono. Anche vedo a scuola da me c’è gente veramente di tutte le età. Anche gente molto, molto più grande di me. Quindi se volete venire a studiare giapponese, venite. Qualsiasi età abbiate, veramente, non perdete l’occasione!

Davide: Esatto. E’ assolutamente possibile. Non ci sono problemi di età. Quando si è sopra i 30 anni -per carità, si è giovanissimi quando si è sopra i 30 anni- vengono chiesti un paio di documenti aggiuntivi per far vedere cosa avete fatto dopo la laurea, o anche se non vi siete laureati, comunque cosa avete fatto nel vostro paese, in Italia in questo caso, fino ai 30 anni. Quindi magari vi chiedono il contratto di lavoro, oppure altri documenti. A maggior ragione contattateci un attimino prima, così vi possiamo dare la lista dei documenti necessari se avete più di 30 anni. Ma, come diceva anche Stefania, c’è tantissima gente che viene ed hanno, insomma, anche 40-50 anni. Abbiamo avuto studenti un po’ di tutte le età. La stessa domanda, più frequente per chi vuole venire a vivere in Giappone è: che livello di giapponese devo avere per iscrivermi?.

Stefania: Qualsiasi livello voi abbiate, cioè anche zero. Potete non sapere nulla. Nel senso che io ho amiche che come me sono laureate, che hanno fatto anche la magistrale in Italia, e amiche che non sapevano niente quando sono arrivate. Quindi veramente ci sono scuole che sono assolutamente adatte pure per studiare da zero il Giapponese. Magari, certo, è meglio se venite avendo già guardato un po’ il Katakana e l’Hiragana, ma non è necessario per forza, nel senso che se voi arrivate, a scuola vi insegnano proprio da zero, anche.

Davide: Si. Qui devo aggiungere una cosina perché-

Stefania: Si, vai.

Davide: -è un po’ basata sull’esperienza che noi abbiamo con migliaia di studenti. Ormai sono più di 6000 studenti che hanno studiato con Go! Go! Nihon, e c’è a dire il vero una grossa differenza fra chi viene completamente a zero, e chi ha fatto almeno Hiragana e Katakana.

Stefania: Certo, sei facilitato, ovviamente.

Davide: Sei molto facilitato. Voi quando vi iscrivete potete essere assolutamente a zero: questo va bene. Tanto comunque magari verrete a studiare fra 4 mesi, come abbiamo detto 5 mesi. Uno si scrive in anticipo e quindi in questo momento va benissimo se non avete mai studiato il giapponese. Però, dal momento in cui vi siete iscritti al momento in cui arrivate in Giappone ci sono questi mesi, vi consigliamo assolutamente almeno di fare Hiragana e Katakana. Questo perché vediamo una grossissima differenza tra chi ha fatto almeno Hiragana e Katakana e chi non l’ha fatto. Ci vogliono anche solo poche settimane, non è una cosa complicatissima.

Stefania: Hiragana e Katakana alla fine sono alfabeti sillabici quindi è proprio mettersi lì e imparare il segno diverso. Praticamente è come il nostro alfabeto: non cambia molto, basta ricordarsi.

Davide: Esatto. E c’è veramente una grossa differenza. Poi ovviamente c’è tanta gente che viene dall’università, che è un discorso completamente diverso. Ovviamente chi viene dall’università, poi a seconda di dove ha studiato, come ha studiato può entrare al livello Beginner 2, Principianti 2, oppure Intermedio 1 o 2. Dipende, questo è valido. Quindi non c’è più il problema di essere completamente a zero, però anche se voi siete completamente a zero almeno Hiragana e Katakana studiatelo. Non guardatelo, studiatelo, perché veramente è una cosa fattibile. Se siete persone magari a cui piace studiare in metro oppure con il cellulare, Go! Go! Nihon da una settimana, abbiamo un’App completamente nuova per lo studio di Hiragana e Katakana, dove potete anche fare esercizio con la tracciatura. E’ in inglese in questo momento. Comunque la cosa più importante è che voi studiate, ripassate Hiragana e Katakana. La tradurremo in Italiano magari in futuro, ma in questo momento è in Inglese, si chiama Hiragana Quest: “Q-U-E-S-T”, come fosse una challenge di ricerca. Quindi: Hiragana Quest, metteremo il link nella descrizione. E’ gratuita, per scaricare. Le prime lezioni sono gratuite. Guardatela magari e comunque è un tool in più per studiare Hiragana e Katakana.

Davide: Katakana che, vi ripetiamo, è fondamentale impararlo prima di venire a studiare in una scuola di giapponese e ci vuole veramente poco per farlo, quindi vi consigliamo.

Stefania: Sì, sicuramente sareste facilitati, poi ovviamente se uno non ha il tempo la scuola ti fornisce, giustamente.

Davide: Assolutamente.

Stefania: La scuola ti fornisce anche quello, non è che arrivi e non te lo insegnano, però sicuramente sareste facilitati, ovviamente.

Davide: Esatto. La scuola di solito, una settimana hiragana, una settimana il katakana, due settimane voi già avete finito, quindi è meglio un attimino avere già un’idea così non rimanete indietro sin dall’inizio, questo è un consiglio.

Settima domanda: quali sono i requisiti per l’iscrizione a un corso con un visto studentesco? Quindi io voglio andare a studiare con un visto studentesco, voglio una Student Visa, quali sono i requisiti- le cose di cui ho bisogno?

Stefania: Allora, magari è brutto dirlo, però una cosa fondamentale sono i soldi, perché l’immigrazione giapponese guarda se voi potete sostenervi durante il periodo in cui siete in Giappone, se potete pagare gli studi, quindi una delle cose fondamentali è avere quel tot di soldi, cioè dimostrare di avere sul conto quel tot di soldi, che sono forse diversi per i sei mesi e per un anno, vero?

Davide: Sì, si guarda il periodo, perché comunque il Giappone stima una cifra-.

Stefania: Esatto.

Davide: -che magari si può spendere anche di meno, per carità, però loro stimano una cifra che è per poter stare sei mesi, un anno o due anni in Giappone senza problemi e uno non deve pagare subito questi soldi, però deve far vedere almeno di averli.

Stefania: No, certo, devi far vedere di averli. Può essere un estratto conto, tipo busta paga degli ultimi tre mesi, vostra o del vostro sponsor-

Davide: Esatto.

Stefania: -che possono essere i vostri genitori o qualche familiare-

Davide: Esatto.

Stefania: -dovete dimostrare di avere questi soldi. Poi, oltre a questo, una serie di documenti personali dove date i vostri dati-

Davide: Cioè, il passaporto, il diploma nel caso in cui-

Stefania: Esatto.

Davide: -vi siete- l’ultima scuola che avete finito sono le scuole superiori, oppure la laurea.

Stefania: Dev’essere proprio quella- insomma- la laurea originale, quella che vi rilasceranno alla fine-fine, quindi magari questo può essere un po’ problematico perché non tutte le università la rilasciano subito, no? Proprio la pergamena-

Davide: Sì, però ci sono degli stratagemmi, chiedere magari la lista degli esami sostenuti, però, certo, è meglio averla pronta. Quindi, quando voi vi laureate subito chiedetela perché poi vi potrà essere utile quando vi volete iscrivere e per quanto riguarda controllo, traduzione, verifica dei documenti ci pensiamo noi, esatto, quindi non vi dovete preoccupare. Ci mandate in italiano- la lista degli esami in italiano, l’estratto conto in italiano e poi Go! Go! Nihon lo tradurrà per le scuole quindi voi non avrete nessuno stress e anche il controllo che noi faremo vi garantisce che avrete un visto studentesco quando volete voi venire a studiare in Giappone. Quindi, questa è una cosa molto importante per voi da sapere per farvi stare anche tranquilli. Possiamo fare tutto per e-mail, quindi i documenti vengono mandati per e-mail.

Stefania: Sì, assolutamente, tutto per mail, cioè, voi non- io non mi sono scomodata per niente, nel senso che comunque vi mettete lì, scrivete le cose che dovete scrivere, loro vi rispondono- ovviamente c’è un po’ di fuso orario, però quello normale, ma sono velocissimi, quindi, veramente, con me sono sempre stati super carini, super gentili, super- proprio precisi in tutto quanto. Quindi per mail semplicissimo, comodissimo.

Davide: Abbiamo parlato adesso un po’ che c’è bisogno di un estratto conto, di aver preparato un attimino dei soldi, in senso tra virgolette negativo, soldi che poi dovranno essere spesi per andare alla scuola, per l’alloggio e via dicendo- parliamo-

Stefania: Però è un ottimo investimento secondo me, quindi-

Davide: Un fantastico investimento che uno poi, una volta che impara il giapponese-

Stefania: Certo, lavorativamente-

Davide: -lo potrà usare per il resto della vita sia in Giappone che nel proprio paese. Per quanto riguarda invece il lavoro durante il corso, perché è possibile con il visto studentesco, quindi non da turisti, ma con un visto studentesco, è possibile lavorare part-time, quindi la domanda che ci fa molto spesso la gente che ci scrive è, “Posso lavorare parallelamente al corso?“.

Stefania: Certo, potete, assolutamente, se avete il visto studentesco potete lavorare fino a 28 ore mentre fate le lezioni e se siete in vacanza fino a 40, mi sembra-

Davide: Bravissima.

Stefania: -quindi, insomma, 28 ore magari non sembrano tantissime, ma in realtà sono tante-

Davide: A settimana è un ottimo part-time.

Stefania: -sono tante 28 ore alla fine, considerate che anche di solito lo stipendio del part-time qua è più alto rispetto all’Italia, quindi se uno vuole non dico magari pagarsi il 100% di tutto, però riesci a pagarti da solo praticamente tutto quanto, cioè sicuramente la vita qua te la riesci a pagare ed è comodissimo, insomma, se uno magari non se la sente di appoggiarsi totalmente ai genitori o a chiunque faccia da sponsor, poter lavorare è veramente un’ottima opportunità, oltre che poter fare esperienza, no? Perché-

Davide: Certo, certo.

Stefania: -alla fine è tutta esperienza lavorativa che uno riesce a fare.

Davide: Io personalmente dieci anni fa, nove anni fa, quando sono venuto da studente, nel 2008, ho trovato lavoro da cameriere e nel center italiano, entrambe cose che non avevo mai fatto-

Davide: In Italia ed è stato fantastico perché appunto un’esperienza, un modo di lavorare diverso, il tipo di persone con cui tu hai a che fare sono comunque giapponesi quindi si impara veramente dalle piccole cose. Veramente consiglio a tutti di farlo.

Stefania: No, è che sono i primi due lavori che ho fatto anch’io sono questi.

Davide: Quindi magari per gli italiani è un qualche consiglio che c’è questa possibilità.

Stefania: Perché certo, ma perché comunque insomma se uno è italiano, le prime due cose che qui magari uno si scontra sono l’insegnante di italiano e lavorare nella ristorazione perché comunque qua la ristorazione è veramente richiesta tantissimo.

Davide: Assolutamente ci sono tantissimi ristoranti italiani che voi non avete idea, probabilmente più risonanti italiani a Tokyo che che a Roma perché c’è veramente bagna di italiano ovunque e rimanete veramente colpite se non siete mai stati, è una sorpresa vedere tantissimi ristoranti italiani e ovviamente fanno a gara per avere un cameriere o una persona in cucina italiana perché fa, molto valore, fa bellissima figura.

Stefania: Certo fa bella figura quindi cioè non vi dovete preoccupare secondo me di trovare part-time perché part time lo si trova sicuramente, certo poi dipende anche magari da quanto sapete giapponese no? Quindi ovviamente potrete fare part time di tipo diverso però.

Davide: Certo.

Stefania: Il lavoro qua si trova non dico facilmente al 100% ma al 99%.

Davide: Dovete sempre cercarlo però quasi tutti gli studenti trovano un lavoro e i più gettonati appunto sono insegnamento e ristorazione anche perché possono farci da trovare come dicevamo. Come faccio per l’alloggio? Una domanda.

Stefania: L’alloggio potete chiedere a loro e io ho fatto così entrambe le volte. Nella mia scuola ci sono dei dormitori quindi la prima volta ero proprio in un dormitorio tra l’altro comodissimo perché vicinissimo alla scuola, ci mettevo due minuti a piedi per arrivare, quindi non so io avevo lezione all’una, l’una meno cinque uscivo di casa che bello. Ed era proprio più un dormitorio quindi avevo una stanza condivisa, ovviamente potete scegliere tra tantissime tipologie di alloggio, anche trovate tutte le cose sul loro sito quindi i prezzi, le tipologie tramite tutto sul loro sito. In quel caso era una stanza condivisa comunque era per tre mesi no? Quindi insomma uno dice risparmio perché ovviamente essendo una stanza condivisa risparmi, spendevo di affitto pochissimo tipo 35000, che.

Davide: 300 euro costa anche meno col cambio di adesso.

Stefania: Si, pochissimo. Quindi risparmi se hai una stanza condivisa adesso che invece sono qua lungo termine, sono in un dormitorio della scuola ma che in realtà è fatto come una share house quindi non ha tanto l’aspetto di un dormitorio.

Davide: Quindi è una share house.

Stefania: Sembra una share house a tutti gli effetti di sole ragazze quindi insomma se magari avete non so questa esigenza che non vi va di stare in casa con ragazzi, ci sono anche queste possibilità. L’affitto solitamente per i dormitori o ciò che di proprietà della scuola è un po meno rispetto a non so una sharehouse vera e propria o non so però ovviamente diciamo che il contro è che non ci sono giapponesi che vivono dentro i dormitori della scuola. Certo ci sono persone di tante nazionalità quindi non sempre magari sanno l’inglese allora può essere che devi comunicare in giapponese però magari a casa non fai esercizio di.

Davide: Pro e contro, diciamo si risparmia, gestito dalla scuola è diretto.

Stefania: Si risparmia, magari sei vicino a scuola, gestito dalla scuola però magari non hai sempre l’occasione di parlare giapponese tipo dove abito io siamo 6 italiane e quindi abbiamo fatto una colonia italiana, esatto.

Davide: Di solito per chi viene Giappone noi offriamo ovviamente un servizio gratuito anche per la ricerca dell’alloggio e diamo la garanzia a tutti di trovare un appartamento, piuttosto una share house, piuttosto che un dormitorio, le opzioni appunto sono queste share house, dormitorio, appartamento e anche homestay.

Stefania: Homestay certo.

Davide: Per chi volesse farsi l’esperienza in famiglia noi consigliamo, per chi appunto ha questa idea in mente, di farsi i primi magari 2, 3 mesi in homestay perché all’inizio ovviamente avere una famiglia a parte che cucinano colazione e cena. Questo di solito fa parte dello stay, che non è male.

Stefania: Che comodo.

Davide: Appena arrivati in Giappone è molto comodo ma ovviamente poi ti dà la possibilità di avere aiuto e supporto per tutte quelle cose che può essere che ne so, magari uno c’ha un po la febbre alta per dire. Ovviamente la scuola ti aiuta, Go! Go! Nihon ti segue però avere comunque una famiglia giapponese.

Stefania: Certo non ce li hai 24 ore su 24.

Davide: Quindi è sicuramente un’opzione valida agli inizi. A prescindere da questo comunque per chi volesse la privacy di un appartamento, l’economicità di un dormitorio oppure appunto il divertimento di avere altri compagni magari da tutto il mondo o anche giapponesi, abbiamo opzioni dove il 50% delle degli inquilini sono necessariamente giapponesi per far sì che voi parliate la lingua quanto più possibile, ci sono le share house, che è questa dove sei tu senza giapponesi però con.

Stefania: Certo, la mia è una share house effettivamente, io ho anche avuto delle amiche che sempre tramite voi abitavano in una share house e avevano tantissimi coinquilini giapponesi ma anche magari di altre parti del mondo.

Davide: Del mondo.

Stefania: Erano qua non so a lavorare o a studiare in altre non so, università o cose varie. Quindi ad esempio era molto carina perché a casa di questa mia amica non so, organizzavano ogni tanto takoyaki party.

Davide: Takoyaki party, feste o pasta party, esatto.

Stefania: Si, gyoza party, una sera abbiamo noi cucinato noi la pasta o party così. Insomma, l’atmosfera della serata è molto carina anche per la condivisione poi secondo me dipende molto da cosa uno cerca, da come è la personalità di ognuno; se vuole più privacy, se magari vuole un’esperienza con una famiglia quindi vuole magari vedere come vivono quotidianamente , se magari vuole appunto non so più un posto dove ci sono tanti giapponesi, dipende un po come uno cerca. Quindi loro veramente ti offrono tantissime opportunità in base a quello che cercate voi personalmente no? Quindi ad esempio volevo una camera singola perché sapevo di dover stare tanto però comunque mi piaceva anche l’idea di poter avere dei coinquilini in caso di bisogno, no? Magari c’è chi si sa aiutare. Quindi personalmente l’ho trovata la cosa che per me sia adattava ma veramente al andate sul loro sito e trovate tantissimi tipi di proposte.

Davide: Perfetto, l’ultima domanda che abbiamo oggi, la decima domanda più frequente su come vivere e studiare in Giappone è quanto costa un periodo di studio in una scuola, quindi quanto ci costa la scuola?

Stefania: Mah, circa da, almeno la mia è una delle più economiche quindi dai 3000 ai 4500 euro per i sei mesi quindi questo è più o meno il costo di cui dovete tener conto. Ovviamente considerate che secondo me appunto è un buonissimo investimento, no? Perché state investendo sulle vostre capacità, sull’acquisire una nuova lingua quindi secondo me veramente se amate lo studio del giapponese si siete interessati secondo me è una buonissima opportunità, questo è il costo però insomma è un ottima opportunità secondo me quella di poter studiare.

Davide: Come sempre come tu giustamente ci hai detto, l’Akamonkai, la scuola dove tu stai studiando è una delle più economiche, le scuole hanno delle leggere variazioni di prezzo. Il modo migliore per avere la risposta esatta è quella di andare sul nostro sito, su gogonihon.com e andare proprio a guardare il prezzo di ciascuna scuola per la lunghezza del corso che voi avete in mente. Quindi se voi andate sulla scuola x sul nostro sito, scendete, c’è per esempio voglio studiare sei mesi, voglio studiare un anno e vedere il prezzo esatto in yen perché ovviamente la scuola va pagata in yen.

Stefania: Certo.

Davide: Copiato il prezzo, andare su qualunque convertitore online, ci mandate un’email vi possiamo dire poi noi il prezzo in euro e vedete appunto dal nostro sito esattamente quanto vi verrà a costare sulla scuola che voi avete in mente.

Stefania: Si si certo, andate sul loro sito ci sono proprio tutti i prezzi precisi per ogni scuola, per i periodi in cui volete studiare quindi se volete un’idea proprio esatte precisa andate sul sito che è perfetto quindi potete leggere li.

Davide: Ok allora abbiamo finito la prima parte, che è quella dove vi rispondiamo alle dieci domande più comuni sul dire, studiare in Giappone. Prima di salutarci però vogliamo fare un piccolo extra perché Stefania non soltanto ha usato Go! Go! Nihon per venire in Giappone, ha studiato tre mesi, laureata all’università in giapponese e adesso sta finendo un corso di un anno e mezzo ad una scuola di giapponese in Giappone ma tu hai anche una pagina Facebook, Instagram abbastanza seguiti che ci puoi dire come si chiamano?

Stefania: “Prossima fermata Giappone”, mi trovate su Facebook, su Instagram, ogni tanto faccio anche dei video quindi potete vederli o su Youtube o sulla pagina Facebook e c’è il blog quindi il sito vero e proprio se volete venire a vedere cosa faccio quotidianamente.

Davide: E io voglio aggiungere che non è soltanto perché qui Stefania, per caso da Go! Go! Nihon, questo ovviamente già mi da tanto piacere averti qua perché noi comunque vogliamo vedere studenti che non soltanto, importantissimo imparano la lingua però anche hanno poi le loro passioni, grazie al Giappone riescono a fare cose che magari difficilmente avrei potuto fare in Italia, a questo mi piace veramente vedere. Ma non soltanto questo, io devo dire che comunque i tuoi contenuti sono estremamente interessanti.

Stefania: Grazie.

Davide: Tu conosci molto il Giappone e la cultura giapponese, quello che è intorno al Giappone quindi non è soltanto, non è la classica pagina o il classico canale Instagram, Facebook dove comunque vedete il sushi, le cose comunque che ci sono ovunque ma ci sono molte molte spiegazioni, molti concetti che vengono spiegati molto bene e secondo me sono veramente, è veramente una pagina, è comunque un sito web interessantissimo quindi vi consiglio di andarci.

Stefania: Grazie Davide.

Davide: Stefania ha chiesto se come aveva in programma di fare questo live, ha chiesto sulla sua pagina? Avete domande su.

Stefania: Sul vivere, studiare qualsiasi cosa comunque.

Davide: Sul vivere e studiare in Giappone cosa, il resto andando sulla sua pagina e abbiamo le domande che sono state fatte da i followers di Stefania quindi ne leggiamo alcune e chiudiamo così queste, le dieci domande più frequenti sono già state fatte, queste diciamo.

Davide: — le domande più frequenti per Stefania, quindi le aggiungiamo un attimo in appendice. Quanti soldi consigli di portare, investire per tutta questa esperienza.

Stefania: Allora, un po’ di soldi abbiamo già parlato prima di quanto serve investire, secondo me dipende molto da come uno vuole vivere qua, io ad esempio con lo stipendio del part-time riesco a gestirmi, se devo fare un conto di quanto serve per tutto in un mese, magari sono 1100 o 1200 Euro al mese, per tutto, alloggio, tutto quanto, Questo è come riesco a gestirmi io, poi magari c’è qualcuno che, non so, che esce di più, fa più cose e magari servono più soldi, credo sia una cosa che varia da persona a persona.

Davide: E’ giustissimo, E’ impossibile dare una cifra totale, mi piace moltissimo questa parola, investire. Alla fine, essere qui in Giappone, imparare il giapponese, imparare una cultura così diversa dalla nostra, vi darà così tanto che in futuro vi ritornerà qualunque sia la cifra che poi voi andrete a spendere. Vivendo in una share house piuttosto che in un dormitorio, andando in una scuola di giapponese e lavorando part-time si riesce poi ad ammortizzare molto, e la spesa non è così alta alla fine.

Stefania: Alla fine secondo me si pensa che Tokyo, sia costosissima ma non è così proprio in tutti gli aspetti, voglio dire alla fine uno se si organizza bene riesce anche a vivere con uno stipendio come qua.

Davide: Sono d’accordissimo. Domanda successiva. A questi magari rispondo io perché è più orientata sul lavoro, sull’attività. Esiste qualche prestito o qualche agevolazione per i giovani che magari vogliono aprire un’attività lì? Un problema principale è che venendo direttamente in Giappone ed aprendo un’attività è ovviamente il visto. Noi non ci pensiamo perché in Italia o in Europa da italiano in generale tu potresti aprire un’attività ogni momento. In Giappone c’è la questione del visto, quindi, viene chiesto un investimento iniziale per avere un visto da investor, si chiama così. Questa è una problematica che va pensato prima. In generale non soltanto per i giovani ma per tutte le nuove aziende i primi due anni in Giappone sono molto agevolati, c’è una tassazione estremamente leggera e fanno ciò per far sì che un’azienda non venga magari subito stroncata da tasse nei primi sei mesi, un anno. Ci sono, chiaramente, dettagli e vanno un po’ fuori dallo scopo di questo Live, pure perché non è una delle domande più frequenti–

Stefania: Anzi penso che avere un visto da investitore qua sia un po’ tricky.

Davide: Diciamo è molto chiaro come farlo.

Stefania: Servono tanti soldi.

Davide: Serve un investimento iniziale, perché se vuoi aprire la tua attività, non puoi semplicemente dire, voglio aprire un attività, ma poi non ho un business plan, non ho uno staff, non ho dei soldi per pagare l’affitto o le spese iniziali. Avendo queste cose non è difficile.

Stefania: Come molte cose qua, in Giappone è molto preciso quello che tu devi avere, quindi non puoi arrivare qui a caso, non puoi, ti richiederanno un certo numero di cose che tu devi dimostrare di avere. Non è impossibile ma ci vuole un’organizzazione.

Davide: Domanda successiva molto carina. Una cosa bella e una cosa brutta del vivere in Giappone.

Stefania: Una cosa bella è che questo Paese, secondo me, ti dà tantissime opportunità, non soltanto dal punto di vista di studio, quindi di migliorare te stesso in quanto a capacità, adattamento ad un’altra cultura. Ma secondo me anche dal punto di vista lavorativo ti dà delle opportunità, qua come dicevamo prima, il part-time si trova e ti danno l’opportunità di farlo anche se non hai esperienza in quel settore. Come dicevi tu Davide magari sono dei lavori che non hai mai fatto.

Davide: Non avevo mai fatto, non avevo mai pensato di fare, ma non per il lavoro in sé, comunque per carità, io insegnare italiano, i miei studenti di 8 o 9 anni fa parlano tutti italiano bene, però un accento romano che magari si sente, non ho studiato sicuramente insegnamento o letteratura e grammatica italiana all’università. Ho fatto un percorso completamente diverso, quindi un’opportunità che solo il Giappone i ha dato. Anche iniziare con Go! Go! Nihon sicuramente, se fossi rimasto in Italia a fare le stesse cose che facevo ogni giorno, non avrei mai potuto pensare di fare. Uscire dalla propria comfort zone, andare in un Paese differente come il Giappone è una cosa bella di per sé perché vi dà delle opportunità, come Stefania dice, ma ogni storia, quando uno parla con gli altri studenti, ognuno ha una storia di questo tipo. È successo qualcosa che è successo, soltanto perché ho deciso di andare in Giappone, altrimenti non avrei mai fatto questo e sono contento perché mi ha dato la possibilità di essere quello che sono. Questa è una cosa abbastanza comune.

Stefania: Questo è importantissimo, ad esempio il fatto di trovare—

Stefania: –di trovare delle aziende, che sia stato il ristorante dove ho lavorato in precedenza, anche comunque i video che ho fatto per Go! Go! Nihon, anche l’azienda dove lavoro adesso, comunque per me è stato veramente importante avere la possibilità, no? Di mettermi in gioco, di fare delle cose. Questo per me è assolutamente la cosa migliore del Giappone.

Davide: La cosa brutta?

Stefania: La cosa brutta- per me è difficile, perché comunque io tendo a cercare di vedere il lato positivo delle cose, no? Però forse alle volte la cosa brutta è che ovviamente ti ritrovi, non so, soprattutto secondo me dal punto di vista lavorativo, no? Magari ti ritrovi in un ambiente in cui non sei abituato, e quindi ti devi adattare, magari velocemente, a delle cose in cui non eri per niente abituato, no? A dei modi magari di fare a cui non eri abituato, che non c’è niente di male perché sono solamente diversi dai nostri, però quello può essere un attimo- no? Devi starci dietro-

Davide: Devi starci dietro.

Stefania: -devi lavorarci.

Davide: Okay. Per me- rispondo anch’io a questa, te la rubo dal tuo canale Instagram- una cosa brutta, visto che adesso siamo praticamente quasi a Ferragosto, è il caldo di Tokyo, che è umidissimo e comunque agosto è dura. Per venire adesso siamo venuti qua alle nove di sera, adesso sono quasi le dieci, immagino-

Stefania: Fa caldissimo.

Davide: Fa caldissimo, fuori dalla stazione all’ufficio comunque si suda-

Stefania: Sì, metti un piede fuori casa e sei già sudato.

Davide: Esatto, per fortuna aria condizionata, climatizzatori sono molto avanzati qui, però fuori fa veramente caldo.

Stefania: Però ci sono i Matsuri d’estate.

Davide: Ci sono i Matsuri, quindi insomma c’è il bilanciamento.

Stefania: Un bilanciamento per me.

Davide: Una cosa bella, secondo me, la sicurezza comunque non soltanto di Tokyo ma di tutte le città giapponesi, è una cosa che io da italiano personalmente apprezzo anche dopo 10 anni che vivo qua, il tornare la sera da soli-

Stefania: Sì, anch’io che sono una ragazza torno a casa la sera da sola, da lavoro da sola-

Davide: Non pensi neanche più a quel discorso di- mi devo fare accompagnare da qualcuno, chi mi viene a prendere, c’ho la macchina, non c’ho la macchina, è praticamente tranquillissimo prendere, per chiunque, in qualunque momento, anche alle due di mattina, per dirti, uno esce la sera, può comunque tornare senza-

Stefania: State sempre attenti, però è sicuro.

Davide: Sì, esatto, esatto,

Stefania: È sicuro, è sicuro. Totalmente.

Davide: Però sì, comunque c’è un livello di sicurezza molto alto a cui ci si abitua e effettivamente è difficile poi vivere di nuovo in Europa, diciamo, in generale. “Il Japan Rail Pass è davvero utile come dicono?”.

Stefania: Sì, perché i biglietti singoli dello Shinkansen sono tipo, non so, un rene, prendete il mio rene. No, è costosissimo il biglietto singolo. Se volete risparmiare un po’ e non potete prendere il Japan Rail Pass perché magari vivete qua, quindi non potete comprarlo se non avete il visto turistico, i bus notturni, che costano di meno. Quindi, ad esempio, Willer Express, che credo forse sia quella più utilizzata, potete andare sul loro sito, che è anche in inglese, quindi non ci sono problemi magari se non sapete benissimo il giapponese, e ci sono i bus notturni che partono da tantissime stazioni di Tokyo e vanno verso tantissime città del Giappone. Poi, anche a seconda del periodo, li trovate tanto scontati, quindi magari, non so, se lo Shinkansen costa 10000, 11000, magari il bus vi costa 5000, 6000, 7000, quindi c’è un risparmio, effettivamente. Io l’ho usato un po’ di volte e i sedili non sono male, ci sono anche quelli comodi, dai.

Davide: Sì, esatto, il concetto che uno ha di autobus notturno- io sono di Roma, c’è l’ATAC, tu sei di Torino-

Stefania: Gtt.

Davide: Gtt, immagina uno magari l’autobus notturno nostro, no, in realtà sono a seconda dei livelli, come dicevi tu, c’è quello proprio sedile-sedile-

Stefania: Sedile normale.

Davide: -ma c’è poi la versione proprio quasi sedile-letto che non è ovviamente una camera da cinque stelle di albergo-

Stefania: Tutto imbottito, comodo e ti puoi reclinare-

Davide: -però io c’ho dormito e costa molto meno di un treno, quindi come alternativa per un viaggio un po’ più low-cost ci può stare.

Stefania: Sì, sì, assolutamente, l’ho usato anche durante la Golden Week che ero in vacanza da scuola, per andare a Kyoto-

Davide: Quanto ci vuole per andare a Kyoto? La notte.

Stefania: Tutta la notte, tutta la notte-

Davide: Esatto, è un viaggio notturno.

Stefania: Parti la sera, dipende un po’ da che ora, arrivi la mattina molto presto, però-

Davide: Ottimo, ottimo, non devi neanche pagare la camera d’albero, perché hai dormito.

Stefania: Esatto, è comodo perché non paghi una camera d’albergo per la notte, perché tanto dormi sul bus.

Davide: Esatto. “Ciao, come ti vedono”- un’altra domanda dal tuo canale Instagram, “Ciao, come ti vedono ora che vivi lì da un po’ i giapponesi? Hai faticato per integrarti?”.

Stefania: Non particolarmente, nel senso che comunque ho sempre trovato delle persone gentili, poi ovviamente magari vai in giro, fa un po’ ridere che, non so, tu gli parli in giapponese, alle volte ti rispondono in inglese, no? Però lo fanno un po’ quasi in automatico, no? Perché ti vedono lì, pensano di aiutarci. Ma in generale grandi difficoltà no, non posso dire di averne avute, no? Comunque in generale ho sempre trovato delle persone molto disponibili, alla fine.

Davide: Un’altra domanda, “Io vorrei poter fare l’esperienza di vive-

Davide: in Giappone almeno per qualche mese. Come dici di muovermi?

Stefania: Contatta loro.

Davide: Contattate Go! Go! Nihon.

Stefania: Contatta loro, davvero. Io grazie a loro sono riuscita a fare tutto tranquillamente, comodamente, tutto organizzato bene, la scelta della scuola, l’alloggio, i documenti, tutto quanto, quindi davvero, andate a guardare il loro sito, scrivetegli una mail perché costa zero e–

Davide: Ed è quello che facciamo, alla fine. A noi fa piacere ovviamente aiutare, rispondere, è quello di cui ci occupiamo e probabilmente i consigli che diamo noi visto che comunque, lo ripeto ancora una volta, sono nove anni che lo facciamo, abbiamo iniziato fin dall’inizio con l’Italia, adesso offriamo supporto anche in altre lingue, abbiamo più di 1200 studenti ogni anno comunque che ci contattano e vengono in Giappone con noi, però comunque quello che ci fa piacere, quello che facciamo, e abbiamo un’esperienza per consigliarvi nel migliore dei modi, quindi magari ecco, state magari attenti anche quando trovate delle informazioni random un po’ su internet, perché quello è sempre un pericolo. Internet è ottima perché rispetto al passato ti dà accesso a tante cose, però veramente è un casino capire poi quello che effettivamente è vero. Noi vediamo situazioni, ci arrivano a volte delle domande che si capisce che la persona è stata mal consigliata, non è neanche che è colpa della persona stessa che fa la domanda, è proprio che comunque ha preso un consiglio sbagliato e bisogna poi cercare di rimediare, magari non si fa più in tempo o si perde l’occasione di iscriversi alla scuola, o al tipo di corso che uno voleva, quindi vi consigliamo di contattarci il prima possibile come primo step, come primo passo per andare in Giappone, e a seconda delle vostre domande faremo il nostro meglio per rispondervi.

Stefania: Esatto. Quindi contattateli che sanno quello che fanno, se volete stare tranquilli.

Davide: Perfetto. Che lavoro fai?

Stefania: Che lavoro faccio? Allora, lavoro in una Gyuujingaisha ovvero una agenzia interinale, in italiano, rivolta agli stranieri, quindi trovo lavoro per stranieri che vogliono lavorare qua in Giappone, e gestisco il loro entertainment site, quindi creo articoli, video, foto, contenuti per internet, faccio queste due cose per l’azienda per cui lavoro.

Davide: Molto interessante. Altra domanda, andiamo un po’ veloci perché abbiamo quasi finito con il tempo e vogliamo rispondere a tutti. Ciao una domanda, le scuole di lingua giapponese in Giappone, oltre che insegnare giapponese agli studenti, possono anche prepararli per entrare in un’università giapponese?

Stefania: Sì, assolutamente. Ovviamente dipende dalle varie scuole, quindi se voi avete quell’obbiettivo potete chiedere a loro qual è la scuola più adatta per l’obiettivo, quindi se voi volete entrare all’università chiedete non so, qual è la scuola più adatta? Qual è la scuola che mi prepara meglio per entrare all’università? Ad esempio la mia scuola ovviamente non solo ha proprio il corso di base che è fatto per fare l’EJU, cioè l’esame che serve per entrare all’università giapponese, ma offre, ad esempio, anche dei corsi in più di inglese e di matematica, che sono due materie che magari servono per entrare nella tal università, quindi loro ve lo offrono. Quindi, insomma, a seconda della scuola voi potete chiedere quello che vi serve, e loro vi diranno qual è la scuola più adatta per poi poter entrare in un’università giapponese.

Davide: Perfetto, esatto. È difficile stare lontani dalla propria famiglia?

Stefania: Se volete bene alla vostra famiglia sicuramente è difficile, però insomma, diciamo, uno si fa forza dicendo, lo sto facendo per crearmi qualcosa di meglio in futuro. Sicuramente non è che starete lontani per sempre, quindi se volete vivere qua magari andrete voi a trovarli o verranno loro, o prima o poi tornerete in Italia, quindi–

Davide: Poi l’Italia, diciamo, ovviamente se siete a Milano o Roma sono 12 ore e mezza di volo, però anche con uno scambio, magari siete in un’altra città, comunque 13 – 14 ore ci si arriva e non è ovviamente vicinissima, ma non è neanche magari, poverini, chi viene dal Sud America, sono 30 – 35 ore, o altri posti, anche l’Australia credo che sia, dipende poi da che parte in Australia, però comunque, insomma, alla fine siamo lontani, ma non lontanissimi.

Un’altra domanda: per chi non conosce nulla della lingua giapponese è un’impresa impossibile farlo da lì, cioè da qui dove siamo noi?

Stefania: No, anzi, è più facile, perché comunque siete sempre circondati dal giapponese, quindi, ovviamente ogni giorno diventa un esercizio, poi ovviamente dipende qual è il vostro obiettivo, non so, ad esempio, se volete magari lavorare qua vi servirà una laurea, quindi solo venire a studiare qua non basta per poter poi lavorare qui. Però se il vostro scopo è studiare il giapponese di per sé, diciamo, qua ovviamente è molto più comodo, perché tutti i giorni puoi parlarlo, puoi vederlo, puoi sentirlo.

Davide: Riguardo alla laurea c’è anche da aggiungere che magari se voi non foste laureati già potete comunque o laurearvi in Giappone, appunto, dopo la scuola di giapponese, andate in una università, o ci sono anche le senmon gakkou che sono istituti professionali che in due anni vi danno sia una qualifica, sia vi insegnano un lavoro

Davide: può essere come un lavoro da designer o informatico. Sono scuole molto specializzate nel farvi imparare una materia, ma vi danno poi anche il diritto di trovare un lavoro. Magari voi non siete ancora laureati, perché la scuola è soltanto di due anni, però avete un diploma di questa senmon gakkou e a tutti gli effetti potete essere assunti e avere un visto lavorativo, c’è anche questa opzione. Non c’è un’età massima, la domanda era, se c’è un’età massima. Uno dei tuoi fan su Instagram ti chiede. Mi piacerebbe molto sapere il percorso che hai fatto, partendo dall’università fino ad ora.

Stefania: Io sono laureata all’Università degli Studi di Torino, in Lingue e Culture dell’Africa e dell’Asia, ovvero in parole povere, in giapponese e cinese ì. Il giapponese lo parlo, il cinese purtroppo l’ho dimenticato. Sono laureata in questo, io personalmente ci tenevo a laurearmi, per me è stato importantissimo studiare qua, perché per me è necessario, però è stato altrettanto importante laurearmi in Italia, era una cosa a cui tenevo. Nell’ottica di lavorare qua, nel mio pensiero ero sicura di raggiungere una laura, andare in Giappone e migliorare il mio livello. Magari dopo che esci dall’università in Italia, non è detto che tu abbia avuto la possibilità di esercitarti tutti i giorni con la lingua giapponese, magari lo parli, ma non benissimo. Ho pensato dopo la laurea, okay, voglio impararlo bene, ma per impararlo bene, so che devo andare in Giappone. Ho riscritto a loro e ho deciso di riscrivermi, all’inizio per un anno e poi adesso ho iniziato il jokyoni, quindi l’avanzato due dopo un anno e mezzo, perché io essendo già laureata sono entrata al pre-intermedio. Considerate che chi è laureato, qua entra con un pre-intermedio, che non sembra tantissimo, però effettivamente, anche nel parlato il livello è quello.

Davide: Diciamo che il ritmo di studio è molto più veloce, magari un pre-intermedio sono sei mesi o nove mesi di studio in Giappone, uno ha studiato cinque anni all’università, però è così. Nel tuo caso è così ed è comunque già un buon punto di partenza, perché le basi sono state fatte e si inizia quindi non dal primo livello.

Stefania: Questo è il mio percorso di studi diciamo.

Davide: Come concili, visto che stai studiando, studio e lavoro?

Stefania: Dipende tanto da quante ore di lavoro fate, Ci son stati periodi in cui lavoravo tanto ed effettivamente era faticoso, in quest’ultimo periodo in cui, diciamo, io vorrei passare nel futuro a un visto lavorativo, mi sto tanto concentrando non solo nello studio, ma anche nel lavoro e allora, magari in questi casi è un po’ difficile, se voi avete un part-time normale, quindi non vi caricate di ore e studiate anche, non c’è nessun problema veramente. Secondo me uno riesce a trovare un equilibrio tra le due cose assolutamente.

Davide: Come funzionano le lezioni. Orari, metodo d’insegnamento in genarle. Non possiamo andare chiaramente troppo nei dettagli, però in generale com’è una tipica giornata a scuola.

Stefania: Io, ovviamente, posso parlare per la mia scuola. Sono divise in due orari, la mattina o al pomeriggio. Voi quando entrate a scuola, uno dei primi giorni, farete un test di livello, forse non l’abbiamo detto prima, se non siete principianti, verrete messi in una classe che corrisponde al vostro livello. Non dovete iniziare da zero se avete già studiato e farete ogni giorno, diviso per ore, non so, un po’ di Kanji, un po’ di grammatica, un po’ di listening, un po’ di scrittura o di comprensione scritta o di lettura e conversazione. Ci sono tutte le lezioni divise in queste varie parti in modo che possiate esercitarvi in un po’ di tutto.

Davide: I quattro aspetti della lingua, parlato, ascolto, lettura e scrittura, vengono fatti nell’arco della giornata. L’ultima domanda dal tuo canale Instagram. Ho sempre pensato che fosse meglio svolgere il tutto in un contesto familiare facendone parte, tu?

Davide: Che fosse meglio svolgere tutto in un contesto familiare facendone parte, tu?

Stefania: Io penso che dipenda un po dalla personalità della persona, nel senso che ad esempio magari io forse personalmente, in famiglia mi sarei sentita un po magari limitata per certi per certi versi; quindi magari vorrei fare amicizia con giapponesi, vorrei non so vedere come è casa loro no? Integrarmi con loro però in vivere una famiglia personalmente non lo farei e allo stesso tempo penso che comunque sia interessante, no? Quindi se uno è portato per questa esperienza, io ad esempio l’ho fatto in Irlanda, ho vissuto in famiglie l’Irlanda no? Quando ero più piccola però ora come ora, che sono cresciuta, forse non lo farei. Invece secondo me se siete portati per questa cosa adesso secondo me sarebbe un’esperienza interessantissima comunque se è una cosa che vi sentite di fare.

Davide: Perfetto, perfetto, allora io innanzitutto ringrazio i tuoi fan per le tantissime domande quindi c’è molto interesse comunque sul Giappone sul vivere in Giappone e spero comunque che abbiamo offerto un buon buon servizio, una buona informazione nel rispondervi un po con la nostra esperienza ma sopratutto con l’esperienza di Stefania che in prima persona in questo anno e mezzo soprattutto col viso studentesco hai vissuto tutte queste situazioni no?

Stefania: Si si.

Davide: Sulle cose che ci stanno chieste sono praticamente cose che tu hai vissuto.

Stefania: Certo certo.

Davide: Tra virgolette sulla tua pelle ma che puoi condividere comunque aiutare chi sta pensando di farlo in futuro. Ti volevo far fare un ultimo saluto.

Stefania: Ok, niente allora se volete venire a trovarmi magari sulla mia pagina Prossima fermata Giappone mi trovate su Facebook, su Instagram, su Youtube e sul blog appunto perché diceva prima Davide se vi interessa vedere un po è come la vita quotidiana qua, se vi interessa vedere magari delle festività, festival tipici o dei posti turistici o anche non turistici perché a me piace molto andare a scoprire un po dei posti un po più nascosti, non so se avete voglia di venire a trovarmi e se avete voglia di venire a studiare in Giappone scrivete a loro.

Davide: Siamo noi e soprattutto per quanto riguarda i contenuti del canale, della pagina di Stefania, vi consiglio assolutamente di andarci perché ancora non è semplicemente il video breve piuttosto che la foto che avete già visto ma sono proprio esperienze dal Giappone raccontate e descritte con molta conoscenza perché comunque non è facile sapere tutti questi dettagli che tu dai sulle sui tuoi canali. Per quanto riguarda appunto Go! Go! Nihon la nostra diciamo informazione è appunto sul vivere e studiare in Giappone quindi mi raccomando queste che vi abbiamo pesato oggi sono le domande più comuni, sono i dieci domande più comuni sul vivere e studiare in Giappone più le domande che sono state fatte sulla pagina di Stefania. Sicuramente ognuno ha i propri dubbi, la propria situazione quindi non sono delle domande per tutti. Vi ricordo di andare sul nostro sito guardarvi le informazioni li, abbiamo un blog comunque pieno di informazioni, tantissime attive sul blog in italiano come tutto il nostro servizio, vi spiegano già appunto la procedura, piuttosto che quale mese è più adatto a voi per venire in Giappone, veramente seguite anche il nostro blog. E per tutto quello che non è lì o per iniziare le pratiche di iscrizione, ci contattate attraverso la contact form, la pagina dei contatti sul nostro sito gogonihon.com, o ci scrivete a info@gogonihon.com. Oggi ringrazio ancora Stefania.

Stefania: Grazie a te.

Davide: Io sono Davide di Go! Go! Nihon e ci vediamo alla prossima, ciao ragazzi.

Stefania: Ciao!

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