Gachapon: i giocattoli in capsula amati dai giapponesi

Tempo di lettura: 4 minuti

Anche se non ami i giocattoli o gli oggetti da collezione, ti sarà sicuramente capitato di vedere i gachapon in Giappone. Questi piccoli giocattoli in capsule di plastica sono in vendita nei distributori automatici praticamente ovunque in Giappone. 

Ma cos’è un giocattolo gachapon? E perché sono così popolari tra i giapponesi? Ne parliamo in questo articolo.

Che significa “gachapon”?

I gachapon ガチャポン, anche chiamati gashapon ガシャポン, sono dei distributori di piccoli giochi dove, inserendo una moneta tra 100 e 500 yen e girando la manopola esce una pallina di plastica. Si tenta la fortuna perché non si sa mai quale sorpresa uscirà dalla macchina, ma il giocattolo sarà sicuramente un oggetto da collezione di buona qualità.

Il nome stesso “gachapon” è stato ideato per via del suo distributore: “gacha” è quando giri la manopola e il suono “pon” è quando la capsula cade giù. Il nome gachapon è un termine generico, mentre la parola “gashapon” è brevettata dall’azienda Bandai Co, una delle più grandi aziende di giochi del Giappone.

La storia dei gachapon in Giappone

La prima macchina gachapon che conosciamo è degli anni ‘60. Un uomo di nome Shigeta Ryūzō 重田 龍三 modificò un distributore automatico americano per fargli distribuire piccoli giocattoli all’interno di una pallina di plastica.

La popolarità dei gachapon salì alle stelle quando la Bandai Co ideò il nome “gashapon” creando piccoli giocattoli del suo marchio, ai tempi già rinomato. I loro distributori automatici gashapon divennero estremamente popolari, nonostante fossero molto più costosi degli altri marchi.

Dove trovare i gachapon

Oggigiorno si trovano file e file di distributori di gachapon nelle sale giochi, i negozi ludici, le fumetterie, le stazioni dei treni, le caffetterie a tema, insomma sono dappertutto!

Ci sono dei quartieri dove sicuramente puoi trovarli più facilmente e tra questi ci sono Akihabara (in particolare la gachapon hall) a Tokyo e Den Den Town a Osaka, oltre alle catene di negozi Yodobashi Camera, Tokyu Hands, LABI, ecc. in tutto il Giappone.

Cosa puoi trovare?

In genere i giocattoli dentro le capsule gachapon sono oggetti da collezione curati nei minimi dettagli, che se venduti sfusi costerebbero molto di più. Solo che nulla ti dice quale puoi trovare, sta tutto nel tentare la fortuna, con il rischio di trovare anche dei doppioni.

Alcune collezioni includono piccole figure di personaggi di anime, manga o videogiochi, portachiavi di ogni tipo, cibi in miniatura, accessori per cellulare, oggetti di cancelleria e molto altro.

Ci sono delle collezioni molto particolari e “uniche” nel loro genere che non ti aspetteresti di trovare all’interno dei gachapon, come gli anelli di fidanzamento a forma di chicco di mais, gli origami fatti da una gyaru o le fototessere di gente sconosciuta

Il problema della sostenibilità

Sebbene i gachapon siano amati in gran parte del Giappone, è innegabile che la creazione di queste capsule provochi un enorme spreco e consumo di plastica. I giocattoli vengono chiusi in palline di plastica che sono poi gettate via. A volte ci sono dei piccoli cestini per la raccolta differenziata proprio a fianco ai distributori, ma se non ci sono bisognerà buttarle nel giusto portarifiuti.

I produttori di questi giocattoli sono al corrente del problema dell’ecosostenibilità e stanno lavorando su dei prototipi che possano poi sostituire l’uso eccessivo di plastica. Bandai Co ricicla le capsule di plastica dal 2006. Da settembre 2021 l’azienda ha iniziato un programma di riciclaggio delle capsule di plastica, mescolando il materiale usato con del nuovo materiale per creare delle capsule di plastica riciclata. Inoltre, all’inizio del 2022 l’azienda ha dichiarato di creare le nuove capsule da plastica riciclata da quelle usate.

Anche un’altra azienda, il gruppo TOMY, sta cercando di ridurre il consumo di plastica creando delle capsule più piccole.

Il grande spreco di plastica in Giappone

Tutto ciò fa parte del grande problema di spreco di plastica del Giappone, che è il paese asiatico con la maggiore produzione di involucri di plastica. Il Giappone è addirittura il secondo paese al mondo con il maggiore tasso di spreco di plastica, generando 9 milioni di tonnellate di spreco di plastica all’anno. È secondo solo agli Stati Uniti d’America per quantità di plastica generata all’anno.

Nonostante il Giappone abbia un efficiente sistema di gestione dei rifiuti e una percentuale di riciclo della plastica dell’84%, comunque la maggior parte della plastica viene gettata o bruciata per via della bassa qualità o della quantità eccessiva. Bruciandola (con il cosiddetto “riciclo termale”) si genera energia, ma le emissioni provocano gravi danni all’ambiente in cui viviamo.

Sono stati apportati dei piccoli cambiamenti negli ultimi anni per ridurre il consumo di plastica in Giappone. Nel 2020 supermercati, centri commerciali e convenience store hanno iniziato a far pagare le buste di plastica, mentre fino a quel momento venivano distribuite gratuitamente. A gennaio 2022 è stata approvata dal governo un’ordinanza per aziende per ridurre l’uso di 12 tipi di oggetti di plastica usa e getta, in particolare per convenience store, supermercati, ristoranti, alberghi e lavanderie.

Per saperne di più sull’argomento ti consigliamo il nostro articolo sull’ecosostenibilità in Giappone, che include alcuni consigli per ridurre la produzione di rifiuti di plastica mentre vivi in Giappone.

Capsule di plastica riciclate gachapon in Giappone.

Trova i gachapon in Giappone 

Che tu sia appassionato di gachapon o meno, vivendo e studiando in Giappone troverai facilmente ogni tipo di oggetto da collezione o tipico della cultura pop giapponese. Segui le lezioni di lingua di giorno e vai in giro nel tempo libero per i negozi di Akihabara sulla via di casa. Oppure prendi un treno per Tokyo nel fine settimana per fare spese degli ultimi pezzi da collezione.

Collaboriamo con scuole in tutto il Giappone che offrono corsi di tutti i livelli. Ti aiuteremo noi con la procedura d’iscrizione, la richiesta del visto e la prenotazione dell’alloggio, fino al tuo arrivo in Giappone.

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