Come sicuramente saprai, fare la raccolta differenziata sta diventando sempre più importante e fondamentale per la salvaguardia del pianeta. Anche la raccolta differenziata in Giappone è qualcosa a cui prestare attenzione, in modo da vivere nel rispetto delle regole e del buon senso.
Riciclare io Giappone può a volte confondere le idee: ci sono diverse regole, che cambiano da città a città. Ci vuole un po’ di tempo per memorizzare il regolamento e a abituarsi, ma se questo vuol dire salvaguardare l’ambiente direi che ne vale la pena! Come l’Italia, anche il Giappone divide i rifiuti in diverse categorie, vediamole insieme.
Divisione rifiuti
Come accennato in precedenza, le regole possono variare un po’ a seconda della città o del distretto. Assicurati di controllare presso il municipio della tua città/distretto di residenza per ricevere tutte le informazioni.
In ogni caso, ecco le divisioni considerate più o meno standard:
- Carta: di solito viene suddivisa in giornali, cartoni e altri tipi di carta. Per quanto riguarda i cartoni, tipo quelli del latte o delle scatole delle scarpe, assicurati di “appiattirli” e poi legarli con uno spago o dello scotch.
- Vetro: in questa categoria vanno inserite le bottiglie (tipo quelle del vino) e altri contenitori in vetro.
- Alluminio: lattine e altri contenitori in alluminio (come le scatolette di tonno sott’olio).
- Plastica: in questa macro categoria rientrano un sacco di prodotti, dalle confezioni delle lunch box ai sacchetti di patatine. Gli oggetti di questa categoria riportano il simbolo プラ (pura). Le bottiglie di plastica (PET) hanno però una sezione separata a loro dedicata: prima di buttarle assicurati di togliere etichetta e tappo.
- Secco: per secco intendiamo tutta quella miscellanea di rifiuti che non rientra nelle categorie precedentemente elencate. Nota bene: in Giappone anche “l’umido” (rifiuti organici tipo avanzi di cibo), viene smaltito insieme al secco; potrai dunque buttare tutto nello stesso cestino, denominato 燃えるゴミ (moeru-gomi).
- Altro: Alcuni rifiuti, tipo vecchie padelle, coltelli, lampadine ecc. vanno nella sezione 燃えないゴミ (moenai-gomi). Batterie, pile ecc. hanno generalmente una sezione dedicata.
Dove buttarli
Una volta divisi i rifiuti seguendo le linee guida del tuo distretto, dovrai buttarli nei luoghi dedicati. Spesso gli edifici in Giappone hanno una stanza dedicata al deposito rifiuti, ma nel caso la tua palazzina non ne fosse dotata, dovrai buttare la spazzatura in specifiche aree designate. Il tuo municipio ti potrà dire dov’è l’area designata più vicina a te; potrai notarle anche passeggiando nel tuo quartiere (di solito sono delimitate da una rete colorata o da una piccola “gabbia” per tenere lontani uccelli e altri animali). Fai attenzione alle regole del tuo distretto per la raccolta differenziata in Giappone: il ritiro di una categoria di rifiuti specifica potrebbe essere solo un determinato giorno della settimana.
Nel caso tu debba buttare rifiuti di una certa dimensione (tipo sedie, mobili, valigie, tappeti ecc.), dovrai utilizzare un servizio dedicato per il ritiro di questi oggetti, chiamati 粗大ゴミ (sōdai gomi). Per farlo ti basterà comprare delle etichette apposite (il cui costo dipenderà dal tipo di oggetto che vuoi buttare, un po’ come il costo dei francobolli cambia a seconda del peso del pacco che vuoi spedire in posta), attaccarle, e prenotare (online o via telefono) il ritiro. Puoi comprare queste etichette in qualsiasi konbini (chiamate 廃棄 haiki), controllando prima sul sito del tuo municipio il tipo (valore) di etichetta che fa al caso tuo (come detto, a seconda di qual è l’oggetto che vuoi buttare).
Go green
Riciclare e smaltire i rifiuti in maniera corretta sta diventando sempre più importante per l’ambiente e per uno sviluppo sostenibile. Facendo la raccolta differenziata in Giappone potrai contribuire alla salvaguardia del pianeta.
Un ultimo consiglio da chi scrive: il Giappone usa una quantità spropositata di plastica, con sacchetti e imballaggi anche per il più piccolo dei prodotti (in questo ambito il Giappone è parecchio indietro rispetto ai paesi dell’Unione Europea); quando vai a fare la spesa, munisciti di una borsa/sacchetto di tela, che potrai riutilizzare ogni volta, e rifiuta i mille sacchetti di plastica che le cassiere cercheranno di darti. Anche cucinare a casa e preparare il pranzo da portare a scuola/lavoro il giorno dopo ti permetterà di diminuire il tuo consumo di plastica (evitando per esempio di comprare le lunch box ai conbini), contribuendo nel tuo piccolo ad un mondo più pulito.
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