Aiuto, soffro di celiachia! Si può vivere senza glutine in Giappone?

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Se sei finito su questa pagina, probabilmente ti starai chiedendo se la vita in Giappone è davvero così dura come si vocifera per quelli che soffrono di celiachia. Non credo esista una vera e propria risposta capace di dissipare questo dubbio, ma sono del parere che conoscere per filo e per segno abitudini alimentari e prodotti tipici di un posto per mettere a punto una buona strategia di difesa sia la chiave per ridurre al minimo i danni che la disinformazione potrebbe provocare.

Cerchiamo, allora, di capire attraverso l’esperienza reale di Claudia, affetta da celiachia e residente a Tokyo, quali sono i giusti accorgimenti per vivere senza glutine in Giappone.

Qual è l’approccio dei giapponesi alla celiachia?

La prima cosa importante da sapere è che i locali non conoscono ancora molto bene questo tipo di malattia. Studi hanno dimostrato che l’incidenza della celiachia è sempre stata molto inferiore in Asia settentrionale rispetto a qualsiasi altra parte del mondo, e che solo di recente si è registrato un aumento dei casi. La ragione risiede nel passaggio dall’alimentazione tradizionale a quella contemporanea.

Con l’importazione nel paese di prodotti quali frumento, segale, orzo di cui in Giappone venivano in passato consumate solo esigue quantità, la celiachia è diventata piuttosto diffusa. La brutta notizia è che la medicina e l’industria alimentare non hanno fatto in tempo a mettersi al passo, col risultato che sono ancora poche le cliniche in grado di affrontare la problematica con mezzi adeguati, e ancor meno i distributori di alimentari gluten free friendly. Non c’è dunque da stupirsi se dinnanzi alla frase “セリアック病をもっています (Sono celiaco/a)” potrebbero essere in molti a non sapere di cosa state parlando e prendere alla leggera la sintomatologia.

Quali sono i cibi da evitare e quali quelli sicuri?

Non è facile poterlo dire con certezza, dal momento che molti alimenti apparentemente sicuri potrebbero contenere tracce di glutine utilizzato come condimento. Il tare, ad esempio, è un tipo di salsa di soia mista a farina (spesso di grano), usata come addensante, che si trova molto comunemente nei piatti da izakaya quali gli spiedini di pollo o manzo. Anche gli spaghetti di soba, notoriamente riconosciuti come innocui se prodotti alla maniera tradizionale, possono essere pericolosi in Giappone, dal momento che in certe preparazioni è previsto l’uso di grano.

Sono in genere sicuri il sashimi (senza salsa), molti tipi di sushi (da assicurarsi preventivamente che l’aceto di riso usato per la preparazione non sia stato mescolato col malto) e il tè maccha. Da evitare, invece, tempura e unagi – per la pastella e la marinazione nella soia. Per essere, però, completamente certi di non incappare in qualche ingrediente indesiderato, si può oggigiorno scegliere tra i molti ristoranti e bar gluten free certificati a disposizione sia nell’area del Kanto che del Kansai. Di seguito una lista dettagliata degli alimenti NG più comuni in Giappone:

  • Spaghetti da ramen, udon and soba
  • Tempura, tonkatsu and altri tipi di fritture
  • Okonomiyaki, takoyaki, pancake e cibi preparati in pastella
  • Mugi-cha
  • Prodotti contenenti miso, come zuppe e paste
  • Yakitori al tare
  • Tutti i tipi di salsa di soia

È possibile procurarsi cibi da banco senza glutine in Giappone?

Prodotti da banco senza glutine in Giappone se ne trovano, ma bisogna imparare a fare la spesa con accortezza. Leggere le etichette dei prodotti è fondamentale per chi soffre di celiachia, ed è ancora più importante imparare a saper riconoscere i cibi da escludere o meno seppur in presenza di alimenti con cui si ha poca familiarità. Una buona strategia potrebbe essere quella di assicurarsi che il kanji 麦 (むぎ, grano) non sia presente tra gli ingredienti elencati, come pure andrebbero evitati i prodotti recanti la scritta 醤油 (しょうゆ, salsa di soia), 味噌 (み そ, miso), 水 飴 (み ず あ め, sciroppo di malto), 麩 質/グ ル テ ン (ふしつ, glutine).

C’è però una bella notizia per chi soffre di celiachia. Infatti, con l’aumento dei casi e del numero di stranieri, si vedono molti più prodotti senza glutine in Giappone di quanti non se ne vedessero in passato. Distributori come Kaldi, che si occupa della rivendita di alimenti provenienti da ogni parte del mondo (Italia inclusa), ad esempio, ne mettono a disposizione una discreta gamma, come pure se ne possono trovare su siti online specializzati o anche Amazon. Si tratta di alimenti in genere più cari rispetto a quelli comuni, ma alquanto facili da reperire. Un’altra buona soluzione potrebbe anche essere farsi spedire “il pacco” da mamma!

Cosa fare in caso di emergenza?

In caso di emergenza, bisogna assicurarsi di essersi prevenuti in precedenza. Non molte sono le cliniche attrezzate contro questo tipo di patologia e contro le allergie alimentari in generale, dunque la prima cosa da fare è essere sicuri di avere un elenco di esperti ed ospedali che abbiano idea di cosa stanno andando a trattare.

Grazie, Claudia, per le preziose informazioni! Per chiunque avesse bisogno di ulteriori consigli, raccomando di dare un’occhiata a questa pagina.

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