Oggi abbiamo intervistato Coco Japan, popolare YouTuber dell’omonimo canale che si è trasferita in Italia diversi anni fa per imparare l’italiano. I suoi video sulla lingua giapponese sono molto divertenti. Le abbiamo chiesto cosa pensa dell’Italia e degli italiani, e di raccontarci la sua esperienza di vita e studio all’estero.
Ciao Coco. Puoi dirci di dove sei in Giappone e da quanto tempo vivi in Italia?
Sono di Osaka, precisamente di una città tra Osaka e Kobe. Abito in Italia da quasi 8 anni!
Dove hai imparato l’italiano?
L’ho imparato in Italia. Parlo inglese, quindi pensavo di vivere in Italia senza problemi, ma in realtà i miei primi amici italiani non parlavano affatto inglese. Così ho dovuto imparare l’italiano per poter comunicare. I miei amici mi hanno spiegato tutte le parole che non sapevo in modo semplice, sono stati veramente molto molto gentili e pazienti con me, apprezzo tanto il loro aiuto.
Per migliorare ho cercato di parlare e fare pratica in qualsiasi occasione, per esempio con qualche italiano sul treno, sull’autobus, al supermercato, al bar, ecc. Gli italiani hanno sempre cercato di capire ciò che volevo dire, anche se parlavo poco italiano. Questo invece in Francia è stato difficile, perché mi mandavano via se non riuscivo a parlare bene francese. Ho imparato a conversare velocemente proprio grazie agli italiani che ho conosciuto. Dopo anni in Italia ho dovuto passare un esame all’università di Genova, e a quel punto ho dovuto studiare la grammatica per necessità.
Quali sono state le tue prime difficoltà in Italia come straniera?
Ho vissuto in una casa bruttissima, freddissima e molto cara per il primo anno. Ero ancora molto ingenua quando mi sono trasferita in Italia, e ho sopportato diverse cose all’inizio, fino a quando ho conosciuto un amico che mi ha aiutato a cambiare la casa. In Giappone si può vivere bene anche da ingenui, ma ho capito che in Italia è meglio non esserlo.
Cosa consiglieresti a un italiano che vuole intraprendere il suo stesso percorso “al contrario”?
Come a voi italiani piace il Giappone, anche a noi giapponesi piace l’Italia. I giapponesi saranno sicuramente gentili con te che vuoi imparare il giapponese, come gli italiani sono stati e sono tuttora gentili con me. Non ti preoccupare! I giapponesi conoscono qualche parola italiana tipo “Buongiorno”, “Buonasera”, “Grazie”, “Prego”, “Mamma mia!”. Magari ogni tanto usale anche se sai parlare benissimo giapponese, saranno contenti di sentirle.
Ora di cosa ti occupi in Italia?
Sono una studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Genova, studio pittura. Ai giapponesi piace l’arte, ma per loro l’arte è Picasso, Van Gogh o Michelangelo, i classici dell’arte. Invece stando in Italia posso vedere lavori importanti in chiese minori, ci sono molti artisti di strada, e mi sento vicina a loro e a quel tipo di arte.
Sono molto contenta di studiare storia dell’arte. Probabilmente non ci avrei mai pensato prima se non fossi venuta in Italia.
Seguiamo il tuo canale YouTube “Coco Japan”. Com’è nata l’idea?
Avevo imparato velocemente a parlare e ascoltare in Italia, ma scrivere per me era molto difficile. Ho cominciato con il blog Coco Japan nel 2014 per imparare a scrivere italiano.
Dopo alcuni mesi ho cominciato ad essere contattata da italiani a cui interessa il Giappone, così ho deciso di aprire la pagina Facebook. Per presentare bene il mio paese, però, mi è venuta in modo naturale l’idea di aprire il canale YouTube, dedicato al Giappone.
Quali sono le domande più frequenti che ti fanno tuoi lettori?
“Sei disponibile per chattare?”.
Quali sono le principali differenze tra la cultura italiana e quella giapponese?
Il poter disturbare le persone o no. In Giappone non si dovrebbero mai disturbare le persone per un motivo: la buona educazione. I giapponesi si sentono “disturbati” anche solo quando uno sconosciuto attacca bottone sul treno. Per questo anche chiedere un favore o un’informazione è qualcosa che i giapponesi cercano di evitare.
Al contrario, in Italia tutti “disturbano”. Parlano tra sconosciuti e chiedono un favore, ad esempio per un accendino, una sigaretta, delle monete, ecc. In Italia mi capita di avere delle difficoltà. Magari internet non funziona, o arriva una bolletta che non devo pagare, e sono tranquilla perché so che posso chiedere un favore agli amici per risolvere il problema.
Qual è la tua parola o espressione italiana preferita?
“Ci sentiamo domani”, “Ci sentiamo dopo”. Sono molto utili e hanno un suono carino. Una parola che vorrei esistesse in Giappone è “tamarro”, sarebbe molto utile!
Quali sono le parole o espressioni che usi di più in giapponese?
Uso molto kigakiku (気がきく, indica un gesto o una persona premurosa), kūki wo yomi / kūki wo yomenai (空気を読む, 空気を読めない, ovvero “seguire la corrente”, o “leggere tra le righe”). Uso delle espressioni di keigo, il giapponese onorifico usato nell’ambito lavorativo, ed espressioni come osewa ni natteorimasu (お世話になっております), otsukaresama desu (お疲れ様です) e yoroshiku onegaishimasu (よろしくお願いします). (ndr. sono tutte espressioni che non hanno una traduzione letterale italiana, ma si usano in alcuni contesti precisi).
Raccontaci un episodio divertente che ti è accaduto in Italia, da giapponese.
C’è più di un episodio divertente.
Come ho parlato nel mio video “Le parole che i giapponesi pronunciano male” la pronuncia giapponese spesso crea problemi.
Nella pronuncia giapponese non ci sono le lettere F, V e D. R e L sono la stessa cosa, così come B e V, oppure S e Z. Oppure il dover aggiungere le vocali.
Una volta un italiano mi ha detto: “I miei genitori sono separati. Mio padre abita a Recco e mia madre abita a Lecco”. Non ho capito la differenza!
Un’altra cosa che mi è accaduta e essere apprezzata da un’insegnante di italiano per il mio accento del Kansai (ndr. l’accento del Kansai è considerato un accento più forte rispetto a quello di Tokyo). Secondo lei la pronuncia italiana dei giapponesi della zona del Kansai è più dolce.
Ti racconto un altro episodio. Un giorno aspettavo un amico, e un signore all’apparenza molto anziano che camminava con un bastone si avvicina a me. Mi sono preoccupata, pensavo avesse bisogno di aiuto, e invece si avvicina e mi fa: “Ti offro un caffe’?”. Gli italiani non sono estremamente playboy come credono i giapponesi, ma sicuramente lo sono molto di più di loro!
Grazie mille Coco Japan per aver condiviso la tua esperienza di vita e lavoro in Italia con noi. Siamo sicuri che il tuo racconto sarà d’ispirazione per coloro che vogliono trasferirsi in Giappone partendo da zero, come tu hai fatto in Italia.
In bocca al lupo per i tuoi studi e la tua futura carriera in Italia!
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