Giulia si trova a Tokyo, dove studia in una scuola di lingua da aprile 2019. Le abbiamo chiesto come si trova in Giappone, come sono le lezioni che sta frequentando, e come mai ha deciso di studiare giapponese a Tokyo.
Ciao Giulia. Raccontaci un po’ di te.
Ciao a tutti! Sono Giulia, viareggina e impantanata con la passione per il Sol Levante dal 2002! Come tanti è cominciato tutto grazie a un manga (nel mio caso Kodomo no Omocha, che in tante conosciamo anche come “Rossana”), e da lì ho cominciato ad appassionarmi sempre più agli usi e i costumi di questo Paese. Dopo essere venuta in Giappone diverse volte dal 2010 a oggi, l’anno scorso ho deciso voler trascorrere qui un periodo più lungo. Al momento ho deciso di studiare giapponese a Tokyo fino a settembre.
Avevi già studiato giapponese prima di venire in Giappone?
Soltanto per qualche mese con un libro da autodidatti e alcune schede trovate su internet. È stato utile per arrivare con un minimo di basi già acquisite, cosa molto utile soprattutto all’inizio. Partire senza studiare almeno hiragana e un po’ di katakana penso complichi un po’ le cose, meglio impararli a casa.
In quale scuola studi in Giappone?
Studio all’Intercultural Institute of Japan di Akihabara, che ho scelto in primis per il ritmo di studio medio-alto e la possibilità di partire facendo sei mesi di studio.
Com’è la tua giornata tipo in classe?
La giornata scolastica dura quattro ore, nel mio caso (sono nella fascia pomeridiana, quella per chi è ancora principiante) dalle 13:25 alle 17:15. Dopo un periodo iniziale di sola grammatica, adesso all’ultima ora studiamo quasi sempre i kanji. Ogni cinquanta minuti c’è una pausa, il che aiuta molto a rilassarsi e permettere al cervello di “prendere fiato” tra una cascata di nozioni grammaticali e l’altra!
Come ti ha aiutato Go! Go! Nihon a venire in Giappone?
Go! Go! Nihon! mi ha aiutato spiegandomi per filo e per segno quali documenti mandar loro ed entro quali date, oltre a illustrare tutta la trafila per ottenere il visto studentesco presso l’Ambasciata giapponese. Hanno inviato loro la documentazione e mi hanno fornito i dettagli per il pagamento della scuola. Sicuramente facilitano tantissimo la vita a chi decide di partire e ha già a mille cose a cui pensare.
Il servizio di Go! Go! Nihon è veramente gratuito?
Assolutamente sì, posso dire che non mi è mai stato chiesto un centesimo se non l’ovvio pagamento della scuola! Quasi incredibile se pensate alla mole di lavoro che svolgono e al fatto che sono sempre disponibili per le varie domande, eppure posso testimoniare che è andata proprio così.
Cosa ti piace fare solitamente dopo scuola?
Abito fuori Tokyo per una mia scelta personale, quindi se sono stanca dopo la giornata di studio o voglio ripassare preferisco cenare, prendere il treno e tornare verso la share house. Altrimenti approfitto della distanza non eccessiva della mia stanza da alcuni dei quartieri di Tokyo che amo di più e vado a farmi un giro in queste zone così belle e che ho sognato per anni, da sola o con amici incontrati qui!
Quali sono le differenze principali tra Italia e Giappone secondo te?
Eeeh, qui potrebbe partire una dissertazione infinita! Per riassumere, possiamo dire che entrambi i Paesi secondo me estremizzano alcuni difetti e per cultura o ambiente hanno pregi incredibili, molto diversi tra loro. Qui a Tokyo solitamente vige una sicurezza sociale che purtroppo in molte zone d’Italia non esiste più (anche se ci sono eccezioni) e un’educazione e rispetto civico che per molti di noi sembrano un sogno; d’altro canto alcuni aspetti della cultura nipponica portano molte persone a essere fin troppo chiuse e sentirsi parecchio sole. Da noi siamo a volte anche troppo espansivi, ma forse (parlo sempre a livello generale) più aperti nella comunicazione e abituati a sviluppare la capacitò di “cavarcela” e pensare in fretta a come risolvere anche situazioni inaspettate. Entrambi i Paesi hanno pro e contro, c’è poco da fare.
Consiglieresti ad altre persone di studiare e vivere in Giappone?
Se sono interessate a questo Paese, assolutamente sì. Consiglierei però di studiare la cultura del posto e le norme in fatto di educazione prima di trasferirsi anche solo per sei mesi, come me, o lo shock culturale potrebbe essere forte. Io ero già consapevole di ciò a cui andavo incontro, ma se fosse stata la mia prima volta in Giappone credo che avrei avuto più difficoltà ad ambientami. Ovviamente è una cosa molto personale, conosco gente che è arrivata qui per la prima volta con la prospettiva di restare per mesi e si è trovata benissimo!
Cosa pensi di fare alla fine del corso di giapponese?
A settembre volerò sicuramente in Italia, ma tra qualche anno so già che tornerò in Giappone, anche solo per un viaggio di piacere!
Giulia ha un blog personale, “Tra nuvole e inchiostro“, dove condivide la sua esperienza in Giappone.
Grazie mille Giulia per aver condiviso con noi la tua esperienza di studio del giapponese a Tokyo. Speriamo di rivederti presto in Giappone!
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