Letteratura giapponese: i libri meno conosciuti

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Quando pensiamo alla letteratura giapponese, i primi nomi che ci vengono in mente sono, di solito, Murakami Haruki e Banana Yoshimoto. È senza dubbio vero che entrambi sono dei grandi scrittori nel panorama letterario contemporaneo ma, allo stesso tempo, si può spingere lo sguardo oltre.

Ecco qui quindi dei consigli su alcune letture che dovreste fare per approfondire il panorama letterario giapponese. Tutti pubblicati da case editrici indipendenti!

Soseki-Il diario della bicicletta e altri racconti su un tavolo con altri libri di giapponese

Lindau

Lindau è una casa editrice indipendente torinese che vanta nel suo catalogo diversi titoli giapponesi, tra cui racconti di Akutagawa Ryūnusuke, Okamoto Kanoko e che, soprattutto, è impegnata nella riscoperta dei titoli meno famosi di Natsume Sōseki. Ed è proprio di Sōseki il primo titolo che vorrei consigliarti, l’autore più famoso in Giappone: Il diario della bicicletta e altri racconti.

“Le sfiorai qua e là la nuca, nella zona dove è più sottile, con l’estremità frangiata; la donna si voltò indietro con un’espressione languida. In quell’istante le sue sopracciglia erano leggermente aggrottate. Gli angoli degli occhi e delle labbra accennavano un sorriso; nello stesso tempo il suo collo ben proporzionato si era incassato tra le spalle.”

In questo piccolo volumetto di neanche cento pagine sono racchiusi tre shōhin (小品, opere brevi) di genere vario, scritti in tre diversi momenti della vita dell’autore e che, proprio per questo, danno un’immagine ancora più completa e complessa di Sōseki.

Shōhin significa letteralmente “opera breve”, ma concretamente indica dei testi ibridi, a metà tra racconto e saggio, in cui emerge la vera voce dello scrittore. E così nel primo shōhin leggiamo un testo dal diario dell’autore mentre era in Inghilterra; nel secondo leggiamo un racconto che solo un giapponese avrebbe potuto scrivere, completamente incentrato sulla natura; il terzo, invece, è uno scritto piuttosto curioso, incentrato sul ritrovamento di una lettera e sui suoi risvolti. Un volumetto davvero particolare, quindi, per approcciarsi alla figura di Sōseki da lontano.

Ryunosuke-Racconti fantastici con altri libri di letteratura giapponese su un tavolo

Marsilio Editore

La Marsilio è, invece, una casa editrice indipendente veneziana che vanta un catalogo vastissimo e delle traduzioni molto accurate di letteratura giapponese. Nella sua collana Letteratura universale troviamo moltissime opere giapponesi, dal periodo più antico a quello più recente di fine ‘800. Tra questi, consigliatissimi sono i Racconti fantastici di Akutagawa Ryūnusuke.

“Non dobbiamo forse credere a quanto dimora in noi, proprio come i nostri antenati credevano che il tasso trasmutasse per mescolarsi agli esseri umani? E non viviamo forse seguendo i dettami di quello in cui crediamo? È proprio questo il motivo per cui non dobbiamo disprezzare il tasso.”

Fiabesco, immaginario, onirico: in questa raccolta sono contenuti otto racconti di Akutagawa, quelli in cui, secondo la traduttrice e curatrice Cristiana Ceci, prevale l’elemento fantastico. Non ci sono delle condizioni tassative per delineare cosa sia fantastico e cosa no: l’importante è che siano presenti degli elementi dissonanti rispetto alla realtà. Troviamo allora un cane che, per vigliaccheria, da bianco diventa nero; un innamorato che, per non farsi scoprire dalla madre dell’amata, diventa un tasso; ma anche la storia, secondo Akutagawa, di come il tabacco sia arrivato in Giappone. Sono dei racconti piuttosto distesi, in cui l’elemento autobiografico passa in secondo piano, laddove invece, in opere più complesse, diventa un elemento importantissimo per descrivere il suo stato mentale alterato. La stessa Ceci paragona questi scritti alle Fiabe Italiane di Calvino, accomunandoli per quella leggerezza che non preclude la potenza del racconto stesso.

Sayaka - La ragazza del convenience store su una tovaglietta con panda.

E/O Edizioni

Se cercate qualcosa di più moderno, invece, si può passare ad un’altra casa editrice indipendente, la E/O edizioni. Oltre ad essere stata la casa editrice che ha scoperto e pubblicato Elena Ferrante, la E/O, da un po’ di tempo a questa parte, si occupa di portare in Italia anche molti romanzi contemporanei giapponesi. Tra questi bisogna sicuramente nominare La ragazza del convenience store di Murata Sayaka, vincitrice del premio Akutagawa in Giappone.

“In quell’istante, per la prima volta nella mia vita, assaporai la sensazione di aver trovato il mio posto nel mondo. Sono nata, finalmente!, pensai entusiasta. Quello fu il primo giorno della mia nuova vita come “normale” componente degli ingranaggi della società.”

Caso letterario in Giappone, con più di seicentomila copie vendute solo in terra nipponica, Murata racconta la vita di Furukura Keiko, trentaseienne single di Tokyo, che non ha altro che il suo lavoro part-time in un conbini. Le sue giornate sono scandite dai movimenti e dalla musica del convenience store, dal quale lei si sente completamente assorbita. Totalmente estranea ai meccanismi della società, Keiko sa di essere considerata strana, ma non vuole fare niente per adeguarsi e diventare, così, “normale”. Con uno stile fresco e divertente, Murata riesce a portare alla luce i problemi della generazione giapponese degli anni ’80: una generazione cresciuta tra precarietà e incertezza.

Safarà editore

Safarà Editore si dedica, invece, alla pubblicazione di opere di narrativa e saggistica di ambiti letterari completamente diversi tra loro. Non poteva, quindi, non toccare anche il Giappone e lo fa con la riscoperta di Fumiko Enchi. Concludiamo, quindi, con un’altra autrice, poco conosciuta all’estero, ma che ha fatto la storia della letteratura giapponese moderna.

“Aveva ricevuto in pieno su di sé il grido dei veri sentimenti della moglie, soffocati a viva forza per quarant’anni: un grido che aveva prodotto un’eco tanto forte, da incrinare per sempre il suo arrogante egoismo.”

Onnazaka è la storia di Tomo, moglie di un funzionario di governo, che viene mandata a Tokyo dal marito con il compito di trovargli una concubina. Educata a un rigido senso del dovere che le impone di rispettare la volontà del marito senza ribellarsi, Tomo riesce comunque a difendere la sua posizione di moglie e a mantenere l’equilibrio casalingo. Questo percorso la porterà, però, inevitabilmente a immergersi in un’ombra sempre più nascosta. Onnazaka, infatti, è la strada di accesso secondario ai santuari shintō, tradizionalmente riservata alle donne. Un’immagine che, quindi, nel romanzo diventa simbolo della condizione femminile nella famiglia tradizionale giapponese.

Conosci altre opere di letteratura giapponese che consigli di leggere? Puoi lasciare un commento per condividere la tua opinione con noi.

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Questo articolo è stato gentilmente scritto da Carmen, studentessa universitaria in scambio culturale in Giappone. Segui le sue avventure a Tokyo nella sua pagina Instagram “lilyj2202“.

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